Della nuova Roma che è stata trasformata da Ranieri ed in quella che verrà, probabilmente non fa e non farà parte Gabriel Vitorino Antunes, il portoghese che in questi mesi ha passato le sue domeniche tra panchine (poche) e tribune (tante). Il giovane terzino classe ’87, dopo aver militato al Paços de Ferreira, dove è stato uno dei protagonisti della buona stagione della squadra portoghese nella massima serie del campionato, il 29 agosto 2007 si è trasferito a Roma con la formula del prestito per 300.000 euro. Arrivò nella Capitale tra desideri, illusioni e certezze. Certezza di potersi giocare il posto con Tonetto, speranze di poter imparare molto dal calcio italiano e di crescere professionalmente in un gruppo che, in quei giorni, giocava il miglior calcio d’Europa. E gli inizi furono confortanti: il 12 dicembre esordì in Champions League contro il Manchester United (1-1 il risultato), giocando dal primo minuto e disputando una buona gara. Scese, poi, in campo nell’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Torino e anche in quella occasione si distinse per una buon prova. Poche settimane dopo ci fu anche l’esordio in serie A: il 20 gennaio 2008 allo Stadio Olimpico la Roma superò il Catania per 2-0. Ogni volta che fu chiamato in causa il giocatore non demeritò, tanto da far mettere mano al portafogli della società e decidere di pagare l’intero cartellino del giocatore: 1,2 milioni di euro da versare al Paços de Ferreira. Il 17 luglio 2008 il suo futuro si colorò di nuovo di giallorosso, del Lecce. Antunes si trasferì in Puglia con la formula del prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto a favore dell’As Roma. Fu molto importante, allora, la volontà di Luciano Spalletti che parlò personalmente con Antunes. Il ragazzo si sentì importante, voluto, apprezzato e “coccolato” da tutto lo staff romanista, dal mister di Certaldo fino a Daniele Pradè e Bruno Conti. Anche il Racing Santander era sulle tracce del giocatore con una grande offerta economica, ma la Roma e Antunes non valutarono solo l’aspetto economico. Spalletti credeva molto nelle capacità del giocatore, restare in serie A significa avere un anno di esperienza in più nella realtà italiana, così da tornare a Roma e giocarsi una maglia con Riise e Tonetto. Ma così non fu. In Puglia dopo un buon inizio di stagione, ha lasciato il posto sulla corsia di sinistra ad Esposito (oggi al Genoa); timbrò solamente 10 incontri su 38, 661 minuti che gli sono valsi il biglietto di ritorno per Roma, dove è finito nel dimenticatoio di Trigoria. La scorsa estate l’Atletico Madrid fece un timido tentativo per avere il cartellino del terzino, ma il costo dell’operazione era troppo elevato per le casse (vuote) della formazione iberica. E così Antunes è entrato in un tunnel: nessuna squadra lo vuole se non scendi in campo, e le possibilità di farlo a Roma sono minime. Escluso dalla lista Uefa, chiuso in campionato da Riise e da Tonetto, il suo unico sfogo è la nazionale under 23 portoghese, della quale è capitano. Nell’ultima apparizione nella squadra olimpica nonostante lo 0-0 contro la Polonia, Antunes è stato (come spesso gli accade) uno dei migliori in campo, colpendo anche una traversa su punizione. Del suo mancino non ne è rimasto indifferente Carlos Queiroz, selezionatore della nazionale maggiore. Se il 14 e il 18 novembre il Portogallo supererà la Bosnia Erzegovina nello spareggio mondiale per qualificarsi alla manifestazione africana del 2010, Queiroz potrà contare in Antunes nella lista per il Mondiale. Nessuno è profeta in patria, ma per Antunes il discorso è diverso. Curioso caso quello del terzino giallorosso: osannato in Portogallo e dimenticato in Italia. Da Spalletti a Ranieri il trend non è cambiato: Antunes non fa parte del progetto giallorosso, tanto che i dirigenti della Roma starebbero cercando un nuovo esterno sinistro. Negli ultimi giorni si è fatto il nome di Molinaro della Juventus, segno che il giovane portoghese non potrà giocarsi la sua occasione a Roma. E’ presto per parlare del mercato di gennaio ma l’occasione mondiale il ragazzo non vuole farsela sfuggire. Queriroz convoca solo giocatori che hanno minuti sulle gambe e Antunes al momento vive da turista a Roma. Per non perdere il treno che porta in Sud Africa (ammesso che il Portogallo si qualifichi) il mancino nato a Freamunde potrebbe cambiare nuovamente maglia e lasciare Roma e l’Italia che non sono riusciti ad apprezzarlo, magari per un ritorno in patria dove il ragazzo ha molti estimatori.
Il curioso caso di Gabriel Antunes: profeta in patria e dimenticato a Roma
di 21 Ottobre 2009Commenta