Francesco Antonioli, estremo difensore del Cesena, ha sfornato all’Olimpico – contro la sua ex squadra – una prestazione da applausi: in barba alle 41 primavere, il campione d’Italia 2000/01 con la Roma si è distinto per aver impedito ai giallorossi di sbloccare la gara. Il Romanista riparte dalla figura del portiere bianconero per riproporre un excursus di calciatori a cui è toccato in sorte di aver ostacolato il cammino della Magica dopo aver smesso di farne parte. Testuale:
Non ci sono più gli ex di una volta, fatelo sapere a Francesco Antonioli. Quando Giuseppe Rapetti, primo portiere in assoluto della storia della Roma, si presentò per la prima volta nella capitale nelle vesti di ex alla difesa della porta del Cagliari, nell’amichevole del 13 aprile 1933, il risultato finale fu di 10-2.
Ora, nessuno chiedeva al buon Antonioli di raccogliere dieci palloni nella rete, ma sarebbe stata cosa “buona e giusta” compiere l’esercizio almeno in un’occasione. Assistendo alla gara con il Cesena dagli spalti dell’Olimpico, mentre ci interrogavamo su quanti anni avesse il portiere del primo scudetto, riflettevo sul fatto che sia stato compagno di squadra di Carlo Ancelotti… insomma un pezzo d’antiquariato che con la Roma ha trovato l’ennesima giornata di gloria dell’ex. Tra l’alto un ex medagliato, come abbiamo già ricordato, durante la sua militanza nella Roma. Anche in questo particolare i precedenti erano stati ben diversi. A partire da Bruno Ballante, vincitore della Coppa Coni con la Lupa che trasferitosi alla Fiorentina si è trasformato in una vittima della squadra giallo-rossa. A Testaccio, dopo aver incassato quattro reti l’11 dicembre 1932, Ballante ridurrà il bottino a due nella stagione seguente. Quel 28 gennaio 1934, però, un suo errore sarà decisivo nel mandare in vantaggio i nostri e permettere il successo per 2-1.Il portiere gigliato, infatti, sbagliò clamorosamente l’uscita su un comodo traversone di Tomasi e la palla carambolò in rete, osservata da Raffaele Costantino che non ebbe bisogno neanche d’intervenire per dare il colpo di grazia alla sfera. Per arrivare a stagioni più recenti, Alberto Ginulfi, due Coppe Italia e un trofeo Anglo Italiano in bacheca con la Roma, si presentò per la prima volta da avversario il 19 ottobre 1975. La Roma, ironia della sorte era in un mare di polemiche per una partenza in campionato che aveva fatto registrare, pensate un poco, un pareggio a Cagliari e una sconfitta con il Cesena. Alberto, autentico idolo giallo-rosso, venne accolto dalla curva (che esponeva lo striscione “Roma non fa la stupida”) da un uragano d’applausi a cui rispose a più riprese salutando e applaudendo a sua volta. Una volta in campo, però, Spadoni e Prati misero la palla alle spalle dell’illustre ex che a fine gara verrà consolato da capitan Cordova. Per quanto riguarda i portieri campioni d’Italia, Superchi (fatta salva un’amichevole con il Civitavecchia), Masetti e Risorti, fortunatamente, non hanno mai dovuto giocare contro la Roma. Franco Tancredi, invece, è a stento riuscito ad affacciarsi all’Olimpico come secondo di Marchegiani il 24 febbraio 1991. Tancredi salutò il pubblico recandosi sotto la Sud e baciando il lupetto sulla tuta e gli bastò per essere accusato da società e tifosi piemontesi di essere un traditore della maglia granata. Per quello che riguarda il vice di Antonioli nell’anno scudetto, vale a dire Cristiano Lupatelli, salutò il suo ritorno da ex il 28 aprile 2002 nelle file del Verona. “Zucchina” raccoglierà le simpatie del pubblico e cinque pallini da una squadra che era ancora in lotta per il sogno scudetto. Ben più drammatico il tuffo nel passato del 9 maggio 2010. Lupatelli sostituisce a sorpresa Marchetti all’inizio della ripresa e a 17’ dalla fine del match il suo Cagliari si porta in vantaggio. “Lupo” ha già fatto un bell’intervento su un destro di Totti al 21’, quindi lo ha salvato la traversa. Dopo il pareggio di Totti, a sette minuti dal termine un calcio di rigore lo mette nuovamente contro il suo antico capitano. L’Olimpico trattiene il fiato, se la Roma non vince l’Inter si è aggiudicata il titolo, Lupatelli si muove all’ultimo istante, intuendo la traiettoria del tiro, ma riesce solamente a sfiorare la palla che termina in rete … non disintegrando il ricordo che i romanisti conservano di lui. Tra gli altri, il più improbabile ex è Fernando Orsi, che dopo essere cresciuto nel settore giovanile della Roma affacciandosi in prima squadra nella stagione1977/78, il 18 marzo 1990 inventa una delle uscite più belle della storia dei derby, consegnando a Voller la più comoda delle occasioni da mettere in rete. Altro ex ad aver scritto delle pagine di storia del derby è naturalmente il campione del mondo Angelo Peruzzi. Il 17 dicembre del 2000, il mitico Angelo viene battuto da bomber Negro, non pago, la stagione seguente colleziona sette reti nei due derby, con l’abboffata micidiale del 5-1 del 10 marzo 2002 con un Vincenzo Montella scatenato. Insomma Antonioli lasciato da solo a fare il guastafeste non è bello, quindi gli regaliamo la compagnia di Fabio Cudicini. Il 15 febbraio 1970 il suo Milan vinse 1-0 con un gol di Rivera all’ultimo minuto. La Roma zeppa di riserve aveva dominato, con Cudicini sugli scudi soprattutto nelle uscite (una su Cappellini, l’altra a valanga su Landini), che non erano mai state il suo forte.