Da Il Romanista:
«Le ho fatte apporre io le clausole sul contratto di Adriano. Riguardano il comportamento del ragazzo e prevedono sanzioni precise. L’ho fatto perché sono abituato a non ingannare nessuno». È in splendida forma Gilmar Rinaldi. Il manager dell’Imperatore ha completamente smaltito i postumi dell’influenza che una decina di giorni fa lo aveva costretto a letto, nella sua abitazione di San Paolo. Meglio così, perché negli ultimi giorni ha avuto parecchio da fare. Prima ha trovato l’intesa con la Roma, poi ha dovuto difendere Adriano da una montatura giornalistica. In Brasile hanno diffuso delle foto vecchie di anni. Si vede l’Imperatore che imbraccia un mitra. Apriti cielo. La punta è stata chiamata a testimoniare. Al Romanista, Rinaldi ribadisce un concetto espresso, poco prima, anche a Sky. «Il mio assistito è parte lesa. È stato vittima di un tentativo di estorsione. Quelle foto risalgono a quando era ancora sotto contratto con l’Inter e non si tratta di un fucile ma di un abatjour. È stato convocato dalla polizia in qualità di testimone». Il ricattatore è un designer italiano. «Ha provato a vendere quelle foto a tutti. Alla fine c’è riuscito, ma sono una montatura», dice Rinaldi al Romanista. Adriano ha fretta di dimenticare. Di gettarsi alle spalle un passato vorticoso, che spesso lo ha visto protagonista. Ma in negativo. Il brasiliano ha cambiato il programma del suo sbarco nella Capitale. Arriverà sempre il 7 giugno, ma farà prima scalo a Milano. A Roma giungerà l’8 o il 9. «Verrà con la mamma, il cugino e la sua nuova fiamma. Una ragazza davvero per bene, che ha regalato ad Adriano quella serenità di cui aveva tanto bisogno ora».