C’è più di una ragione se Adriano ha (adesso) la Roma in fondo al cuore. C’è la fiducia della Sensi, certo. Ma c’è anche, e diremmo soprattutto, il calore che l’Imperatore sente attorno a sé. Specie quello dei compagni di squadra. Uno su tutti. Juan. Il salvataggio decisivo, la zampata che ha probabilmente evitato la partenza dell’Imperatore, è opera sua. Del Denzel Washington giallorosso. Con Adriano sono amici. Amici veri. Abitano uno accanto all’altro a Casal Palocco. Si frequentano. Loro, ma anche i loro figli. Si parlano. Si sono parlati parecchio nelle ultime settimane. Il segreto della permanenza sta tutto qui. In quei colloqui franchi non tra colleghi, ma tra amici. Adriano si sentiva trascurato. Era venuto a Roma per ridiventare un giocatore. Per dimostrare a chi l’aveva bollato troppo presto come “finito”, che invece di finito non c’era che una cosa: la parentesi brasiliana della sua carriera. Aveva accettato la proposta della famiglia romanista perché credeva che Roma si sarebbe subito inchinata ai suoi piedi. L’errore era in quel “subito”. «Ci vuole tempo, verrà il tuo momento», lo rincuorava Juan, «a Roma comunque basta poco per innamorarsi». Gli faceva forza.
Adriano: salvataggio di Juan
di 23 Dicembre 2010Commenta