E’ ormai noto che Roma-Napoli, per volontà del Viminale che ha impedito ai tifosi partenopei di seguire la squadra in trasferta a Roma, si giocherà con lo stadio ad un’unica macchia bicolore, giallorossa. Che tra le due tifoserie ci sia una rivalità datata, è cosa nota. Dualismo che in molte occasioni ha portato a scontri tra frange di tifo, atti di vandalismo, danni materiali a cose e persone.
Andando a ritroso con i fatti, non si può non richiamare alla memoria quanto accadde lo scorso anno, in occasione della prima giornata di campionato – quella del 30 agosto 2008 – che mise di fronte proprio Roma e Napoli. In quel caso si optò per una gara a porte semiaperte. Con la speranza che ogni cosa potesse andare nel migliore dei modi. E invece, ecco il polverone.
I FATTI – Paura fin dalla mattina, quando ancora il tifo napoletano era assiepato alla stazione Centrale di Napoli: furono momenti di tensione per i quali ciascuno diede una versione diversa e puntò l’indice altrove.
I tifosi sulla mancata organizzazione degli organi preposti; le Forze dell’Ordine sui violenti, responsabili della contusione di quattro dipendenti delle FS e di aver creato panico tra centinaia di passeggeri ignari di quento stesse accadendo. Nella stazione erano presenti centinaia di agenti, anche in assetto antisommossa: una settantina i supporters autorizzati a partire, perchè muniti di biglietto, con l’ICP 586 delle 10.24. Un pugno di mosche rispetto a quelli rimasti ancora in stazione: un’ordinanza urgente della Prefettura di Napoli prescrisse alle Fs, per motivi di ordine pubblico, la partenza dell’ICP 520 (agli altri passeggeri venne chiesto di scendere) alle 12.29 con un migliaio di tifosi a bordo. Il primo bilancio dei danni arriva proprio da qui: saliti sul treno, i tifosi avrebbero vandalizzato 11 carrozze, per oltre 500 mila euro di danni. La seconda parte dei tumulti avvennero all’arrivo in Stazione Termini, andata e ritorno: petardi e fumogeni. Nei pressi dello stadio Olimpico, alcuni tifosi, incappucciati, sfondarono cancelli e fecero esplodere petardi. Il bilancio finale: cinque gli arrestati, a vario titolo e di diverse tifoserie. Tra essi, un tifoso del Napoli, notato a bordo di un bus diretto alla stazione con un coltello in mano.
LA TESTIMONIANZA – Colpì in quell’occasione, tuttavia, la versione del caporedattore del “Ballesterer FM Radio” Reinhard Krennhuber, in viaggio con gli ultras del Napoli verso Roma al fine di ultimare e completare un’inchiesta a largo raggio, per il fatto che andava a smentire – una dietro l’altra – le accuse rivolte al tifo organizzato partenopeo: “Non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di Trenitalia non ne abbiamo preso atto. Il treno sarebbe dovuto partire alle 9.24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti.Alla fine si parte alle 12.30 in un treno strapieno e sovraffollato”.
LA VERGOGNA – “All’arrivo a Roma la partita era già iniziata; siamo entrati all’ Olimpico al 52′ di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras aveva pagato sia il biglietto del treno che il biglietto di entrata all’Olimpico per 28 Euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe comunque mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e poi qualcuno mi dica cosa ci sarebbe da saccheggiare in un treno. Il tutto si sottrae alla mia immaginazione, come la notizia che gli ultras avrebbero usato gas lacrimogeni alla stazione Termini. Gli ultras napoletani, non hanno attaccato le forze dell’ordine nè alla stazione nè allo stadio, anche perchè sapevano cosa ci fosse in gioco. L’unico momento di tensione è stato quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non è mai stata mantenuta. La maggior parte dei tifosi napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta”.
L’OPINIONE – “Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolanti condizioni di prima, non è cambiato niente all’interno. A parte questo, lo Stato italiano usa solamente la via della repressione, non hanno alcuna intenzione di spendere soldi o lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia. C’è una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto, si fanno dare i servizi già pronti dall’ufficio stampa delle autorità. E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente”.
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