Ieri sera, all’Olimpico contro il Milan, si è vista forse la Roma più brutta della stagione. Una squadra senza identità, senza cattiveria e senza idee. La squadra ha fatto un enorme passo indietro rispetto alle ultime tre di campionato, ed ha replicato, in peggio, la partita di coppa con lo Shakhtar. Se contro gli ucraini almeno il primo tempo è stato all’altezza, con qualche gol sfiorato, contro i rossoneri non si è visto nemmeno quello.
Il Milan vive un periodo di gran forma, ma non basta a giustificare una sconfitta senza attenuanti. Troppi i giocatori non in forma, con un secondo tempo caratterizzato da un crollo fisico evidente. Nel match di ieri, solo Alisson è stato superiore alla sufficienza. Gli altri sono da 5, se non da 4.
Anche l’allenatore sembra ormai in evidente confusione. Si continua a riproporre il 4-2-4 che non ha mai dato risultati, scoprendo un centrocampo che continua a essere immobile. Non ci sono strappi, cambi di passo. Non a caso la Roma segna poco, pochissimo.
Rifondazione
Nainggolan e Strootman sono l’ombra di sé stessi. Dzeko è scomparso dai radar. Kolarov è in forte difficoltà, mentre Manolas continua con i soliti errori (sua la responsabilità sul primo gol). Perotti non riesce più a incidere. Un vero disastro. È probabile che a fine anno ci saranno molte cessioni eccellenti, impensabili solo un paio di mesi fa.
Probabilmente Strootman, Nainggolan e Dzeko sono arrivati alla fine di un ciclo, per età, o rendimento. L’olandese non riesce a tornare nemmeno al 50% di quello che era prima dell’infortunio. Dzeko avrà 32 anni, Nainggolan 30. El Sharaawy ha mostrato tutti i limiti di carattere. La rifondazione ci sarà, a meno di un finale di campionato incredibile.