L’articolo del Corriere dello Sport sul progetto per il nuovo stadio della Roma:
Parole. Una valanga. Come del resto era più che prevedibile avvenisse. Perché la presentazione dello stadio Franco Sensi, quello che dovrà essere il futuro stadio della Roma, non poteva che generare reazioni con un effetto domino che speriamo si fermi in fretta. Le più divertenti, consentitecelo, le ha dette il dottor Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit, istituto bancario creditore di oltre 300 milioni nei confronti del gruppo Italpetroli: «Noi con lo stadio non c’entriamo nulla, io il progetto l’ho visto su Youtube» . Esilaranti, soprattutto ricordando che Unicredit ha il 49% di Italpetroli.
A dar retta a tutti i virgolettati che ieri sono arrivati a proposito, definendo falsa la partenza per il nuovo stadio, ci sembra di attenerci alla realtà dei fatti. Che non possono definirsi ottimistici per il progetto della famiglia Sensi. Partiamo dal ministro per i Beni e le attività culturali, l’onorevole Sandro Bondi. Che, ieri, in mattinata, ha dato alle stampe una dichiarazione non proprio di promozione, manifestando “tutto il mio stupore riguardo alla diffusione di un progetto di un nuovo stadio della As Roma presentato in una conferenza stampa, ma che a oggi è ancora sconosciuto sia al ministro, sia al ministero”.
Se proprio non bastasse, ci ha poi pensato Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali, in due puntate, prima e dopo la riunione tra Ministero, Comune e Regione, a chiarire come l’irritazione per quello che è accaduto, non fosse una nuvola passeggera. In mattinata è intervenuto ai microfoni di Rete Sport: «Ai tifosi della Roma dico di non dar retta ai pifferai magici. Chiedo serietà e rispetto per la squadra e la società dalle antiche tradizioni. Non conosciamo il progetto e mi accorgo che non lo conosce quasi nessuno. Allora continuo a chiedermi il motivo di una presentazione alla stampa frettolosa ma in pompa magna. Questa è un’operazione ancora largamente oscura, rischia di diventare un boomerang micidiale”.
Nel pomeriggio, dopo la riunione, Giro non ha cambiato marcia: «E’ stato un incontro costruttivo. Ho dovuto tuttavia constatare con una certa sorpresa che questi progetti non sono noti neppure al Comune di Roma e alla Regione Lazio, quindi l’iter amministrativo non può partire» .
Anche il Presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, assente alla conferenza stampa (pare che fosse stato invitato ma avrebbe declinato), mai coinvolto nella vicenda, ha manifestato qualche dubbio: “Sono a favore dello stadio. Ma secondo me questo caos poteva essere evitato. Quando saremo messi nelle condizioni di capire, diremo la nostra” . Il tutto bilanciato, si fa per dire, da una dichiarazione del Sindaco Alemanno: “Leggo sui giornali che ci sono tanti problemi. E’ inaccettabile, però, che si alzi questo o quell’esponente politico per dire pregiudizialmente no”.
E poi ieri, ai microfoni di Teleradiostereo, è intervenuto il costruttore Sergio Scarpellini, proprietario, anzi ex proprietario, del terreno su cui dovrà essere costruito lo stadio: “Ho fatto quasi un regalo, sono stato contattato dalla famiglia Sensi che mi ha richiesto il terreno, abbiamo stipulato un normale contratto di compravendita. Era giusto aiutare i Sensi per tutto quello che hanno fatto per la Roma”.