Milano Finanza: nuovo stadio, tutto sarà a carico del costruttore

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 L’articolo integrale di Milano Finanza sulla questione della stadio di proprietà del club giallorosso:

Sarà pure una costruzione avveniristica con materiale ecocompatibile (titanio) e avrà pure posti a sedere tecnologici (55 mila estendibili a 60 mila), ma sullo stadio della Roma restano ancora diversi elementi chiave da definire. Alla presenza degli stati generali di società e squadra, del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ieri il club ha illustrato su un megaschermo il progetto per il nuovo stadio che dovrebbe portare il nome di Franco Sensi, il presidente del club scomparso lo scorso anno. «Uno stadio di proprietà magico come la Roma, che servirà a diversificare i nostri ricavi troppo legati ai diritti televisivi e che ci consentirà di metterci al passo con i grandi club europei. Una scommessa da portare avanti, un progetto che inizia oggi». Con queste parole l’ad e presidente della Roma, Rosella Sensi, ha aperto la conferenza stampa. «La percezione che abbiamo avuto del progetto è positiva», ha spiegato il sindaco Alemanno. «Ora servirà avviare tutte le verifiche. Restano diversi nodi, primo tra tutti la mobilità, ma cercheremo di risolverli. Ma è certo che per la comunità sarà un’opera a costo zero». D’altra parte il Comune di Roma aveva già precisato di non potersi sobbarcare alcuna spesa per la rete ferroviaria o per le altre opere di manutenzione.
Tutto sarà a carico del costruttore, sul cui nome regna ancora l’anonimato, anche se si sono fatti avanti in diversi. Dal Gruppo Mezzaroma (leggi l’intervista che Pietro Mezzaroma ha rilasciato ad AsRomaLive.com) a quello di Leonardo Caltagirone. L’area scelta è sulla via Aurelia, nella zona della Massimina, a una distanza di 8 chilometri dal Campidoglio. I terreni sono di proprietà dell’imprenditore Sergio Scarpellini, mentre oltre allo stadio, che sarà di proprietà del club e non di Italpetroli, precisa la Sensi, sono previste anche opere di edilizia residenziale e centri commerciali. «Parlare di costo è adesso fuorviante», ha risposto alla domanda di MF-Milano Finanza, il direttore finanziario della Roma, Cristina Mazzoleni. Ci sono ipotesi di business plan, ma niente è trapelato. Non si sa quanto costerà l’impianto, chi lo finanzierà, e quando è previsto il break-even. Il progetto non è neppure arrivato sulla scrivania di Unicredit, la banca azionista al 49% di Italpetroli che vanta un credito di oltre 350 milioni con la famiglia Sensi. «Non avrò problemi a presentarlo alla banca», ha detto la Sensi, ma per ora lo stadio non è stato neppure inserito all’ordine del giorno del cda del club. Senza gli elementi finanziari chiave per ora lo stadio resta un’opera di sicuro valore, ma sulla carta. Le uniche cifre vengono da Img, la società internazionale che si è occupata del progetto: 55 milioni di euro sono i ricavi annui stimati per la vendita di palchi, tribune e posti a sedere ai vari sponsor. Ma siamo soltanto alle fasi iniziali della ricerca. Anche Alemanno e Marrazzo hanno cercato di supportare il progetto, con le dovute cautele: «Oggi parte l’iter ma dovremo stare attenti a tutte le verifiche».
Proprio sul fronte delle verifiche istituzionali, la Sovrintendenza ai Beni Culturali non era a conoscenza del piano sulla stadio e domani terrà un tavolo proprio su questo tema. La tempistica? Dai 24 ai 26 mesi dalla conclusione dell’iter burocratico e amministrativo. Ma come ha detto il capitano della Roma Francesco Totti: «Chissà se farò in tempo a giocarci». E se firmerà l’atteso contratto, lui ne avrà ancora per cinque anni.


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