A Roma qualcuno in questi giorni ha addirittura invocato il ritorno nei piani societari di Rosella Sensi(era andata via tra le contestazioni dei tifosi, ndr) , ex presidentessa giallorossa e figlia dell’indimenticato Franco. Oggi la Sensi ha parlato La Gazzetta dello Sport rilasciando alcune dichiarazioni in merito a come lei pensa dovrebbe essere gestita la Roma a livello societario:
Lei è andata via fra le contestazioni e in questi giorni siamo tornati allo stesso punto: che cosa ne pensa?
«Come è stato sbagliato pensare solo a distruggere il buono che avevamo lasciato, sarebbe altrettanto sbagliato farlo adesso. Quando i risultati non arrivano i tifosi sono sempre arrabbiati e lo capisco. L’importante è non superare mai i limiti».
Errori però ne avete commessi tanti. E i conti non erano impeccabili.
«Visti i risultati, credo che gli errori non siano stati poi così tanti. Certo, sbagliamo tutti e io credo di averlo fatto nella comunicazione, quella non borsistica. Però che la Roma stesse per fallire è una favola perché ci sono bilanci certificati che attestano il contrario».
Come ha giudicato Luis Enrique e Zeman?
«Io avrei puntato su Montella e non avrei esonerato Zeman».
Ma si dice che nel 2005 lei non prese il boemo per un veto di Unicredit.
«Diciamo che fu una scelta delicata in cui vennero fatte diverse valutazioni».
Qual è il giocatore della Roma attuale che preferisce?
«Sempre Totti. E pensare che quando gli rinnovai il contratto l’ultima volta, qualcuno diceva che 5 anni erano troppi».
È necessario davvero un presidente sempre presente?
«Sì, occorre un grande ombrello che prenda le critiche e protegga la squadra. In Italia abbiamo bisogno sempre di un punto di riferimento».
Le piace il nuovo logo?
«Sono una romantica: non lo avrei cambiato. Bisogna rispettare le tradizioni».