Alla vigilia della difficile trasferta di domenica sera a San Siro in casa del Milan il tecnico della Roma Aurelio Andreazzoli ha incontrato i giornalisti e ha risposto alle loro domande in conferenza stampa presso il centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’.
Perché questa squadra non riesce ad avere una continuità di gioco?
“Bé una continuità di risultati non direi, perché noi abbiamo fatto, mi riferisco al mio periodo, abbiamo fatto + 9 sulla Lazio + 1 sul Napoli + 11 sull’Inter, se sbaglio di 1 o 2 correggetemi, -1 sulla Fiorentina – 4 sul Milan, che sta andando a mille, -3 rispetto all’Udinese che ha fatto sette vittorie consecutive, non penso sia un andamento così negativo come si vuol far sembrare altrimenti hanno avuto un andamento negativo anche tutti gli altri e invece giustamente si parla di Milan, Fiorentina e Udinese con toni entusiastici. Riguardo al sistema di gioco spesso mi è stata attribuita sagacia per l’utilizzo di diversi sistemi di gioco, o lo mettiamo tra gli elementi positivi o tra quelli negativi decidiamo una volta per tutte altrimenti si dimostra di non avere molto equilibrio e credo che l’equilibrio in tutti i campi sia una componente importante”.
Ci sono state prestazioni come quella di martedì o come quella col Pescara in cui la squadra non ha avuto la concentrazione giusta poi quando si affrontano squadre come la Fiorentina la concentrazione c’è?
“Sono storie diverse te le riassumo. Malissimo col Pescara e lo abbiamo detto, normale e con la Fiorentina abbiamo vinto però e ho preso titoloni, la squadra ha preso titoloni, abbiamo perso col Chievo facendo una buona gara, una gara che dovevamo fare contro una squadra difficile e io la metterei tra le gare che potevano darci qualcosina di più sotto l’aspetto del punteggio perché meritavamo chiaramente di vincere ma non l’abbiamo fatto. Le valutazioni nella prima erano unanime e serie nelle altre due le valutazioni sono state diametralmente opposte dalla valutazione che tu hai fatto e che è stata fatta in generale.
Domani sera lei affronterà il Milan di Massimiliano Allegri e all’ultima c’è il Napoli di Walter Mazzarri che le contendono al panchina le piacciono questi due allenatori, cose ne pensa?
“Io credo che sia l’identikit ideale dell’allenatore, del mio allenatore ideale. Tutti e due hanno dimostrato qualità in tutti i risultati ma l’hanno dimostrata durante tutta la loro carriera partendo dal basso, facendo gavetta, e dimostrando in ogni posto dove hanno lavorato le loro qualità che si sono dimostrate sempre positive, quindi ho un giudizio molto positivo. Hanno sempre fatto molto bene, non vedo perché non dovrebbero far bene in una piazza come quella della Roma”.
Ha spesso ripetuto che la squadra non è al cento per cento ci sono alcuni giocatori che non stanno benissimo, ci sono alcune assenze in questa partita. Non c’è il rischio per come si è messa la classifica che la squadra pensi troppo alla Coppa Italia vista la difficoltà di arrivare al quinto posto che garantirebbe l’Europa League rispetto alla Coppa Italia che la garantisce?
“Noi siamo stati fuori dall’Europa League 4-5 volte, poi ci siamo rientrati e poi abbiamo riparlato di Champions se vi ricordate. Non siamo fuori giochiamo ancora per un piazzamento che è ideale, e per avere un piazzamento ideale, si deve passare attraverso due gare che conosciamo, difficili ma che conosciamo, quindi noi dobbiamo fare il massimo per questo, poi chiaramente sono propedeutiche alla gara a cui facevi riferimento perché dobbiamo arrivare nella condizione migliore possibile sia sotto l’aspetto fisico che mentale e sotto l’aspetto mentale ci arrivi bene solo ed esclusivamente col supporto delle prestazioni precedenti, fisiche chiaro che lavoreremo in maniera particolare facendo molta attenzione a tutti i particolari per presentarci al meglio possibile”.
Hai preso la Roma in un momento particolare. Hai mai fatto qualche mossa solo per dimostrare quanto eri bravo?
“Io non ho bisogno di dimostrare quanto sono bravo. Ho un’eta e un curriculum che mi consente di essere fuori da quell’ordine di idee. Ho pensato avvolte a mosse che avrei evitato, a Udine tolsi dal campo Totti e abbiamo subito il pareggio ma gli eventi ti condizionano. Altre volte fatto cose che voi avete giudicato in modo eccellente, anche troppo, se avessi la penna in mano sarebbe facile non sbagliare una mossa. Non ho mai voluto dimostrare nulla”.
Dopo la partita col Chievo stiamo diventando la squadra delle occasioni perse. C’è una carenza di personalità?
“Ho già risposto. Quella è stata una partita giocata bene, preparata bene. Se Osvaldo nel primo tempo avesse messo dentro la palla, se Destro la avesse messa dentro nel secondo tempo staremmo parlando di commenti diametralmente opposti. Ce l’abbiamo messa tutta potevamo fare anche di più chiaramente”.
Contro il Chievo l’unico cross d’angolo battuto in modo pericoloso è stato quello di Pjanic da sinistra. Non sarebbe più logico farglieli battere?
“Si, è una considerazione giusta. Anche Francesco ha un gran piede per fare gli assist, domenica non siamo stati precisi. Noi domenica con 18 calci d’angolo non siamo stati ne bravi ne fortunati a sfruttarli”.
Nel caso lei prima ha parlato di Allegri e Mazzarri come allenatori che le piacciono. Perché dovrebbero lasciare la Champions e venire a Roma?
“Giratela a loro”.
Se allegri le chiedesse perchè venire e perchè no cose le risponderebbe?
“Allegri non può fare una domanda cosi ai giochi non rispondo”.
Come si affronta questo finale di campionato sapendo ogni giorno che le sue quotazioni scendono?
“I bookmaker inglese mi danno come il più probabile, loro che fanno valutazioni oggettive. Io non sono qua a cercare una riconferma, io sono già riconfermato per lavorare per questa società, io devo portare avanti un lavoro per un’obbiettivo. Il mio destino lo decido io e le risposte eventualmente le do io, la società mi ha chiesto di salvare una stagione e rivalutare gran parte dei nostri calciatori invece bisogna cercare di portare su entusiasmo e non ci sono riuscito probabilmente perché non c’erano le componenti adatte, ma i numeri erano da fenomeno fino a martedì mattina mentre erano numeri normali e ora sono spariti di nuovo. Lunedì sono stato accostato a Capello ma ci siamo già dimenticati tutto, questo non è un problema per me, vorrei vincere la Coppa Italia per dare soddisfazioni alla società, ai tifosi e per dimostrare che con tranquillità le cose vanno meglio”.
Luis Enrique ha terminato settimo in classifica…
“Scusami ti interrompo parlami del paletto ad oggi della mia storia”.
Parliamo di quest’anno, era un discorso di valutazione generale. La sua gestione parla di 10 punti dal terzo posto e a 2 dal quinto possiamo definire questa squadra per non andare in Europa?
“Oggi non siamo in Europa quindi non siamo attrezzati, può essere che tra due domeniche o il 26 potremmo entrare in Europa con merito”.
I punti che lei ha fatto sono 2 in più di Zeman e lui è stato esonerato. Non è una media punti di cui si può vantare. Dato che lei ha avuto tante esperienze a Trigoria cosa direbbe a un nuovo allenatore per essere vincente a Roma?
Addetto Stampa: “Non è più accettabile un’altra risposta sull’argomento allenatore futuro”.
Il Milan?
“E’ una buona squadra, squadra giovane grandi interpreti. Hanno intrapreso un nuovo corso molto interessante, giocano bene e oltre alla qualità hanno tanta voglia di fare, una squadra molto difficile”.
Qualche giorno fa ha detto io sono stanco di sentire che sono un fenomeno e il giorno dopo non lo sono più. Mi aiuta a trovare la definizione di una squadra che fa imprese e poi cade rovinosamente?
“Non credo siamo caduti rovinosamente mi costringete sempre a ripetere le stesse cose. Devo ridire che la gara di martedì è normale contro una squadra che si è difesa benissimo, potevamo esprimerci meglio non ci siamo riusciti e abbiamo sbagliato 4-5 occasioni gol e poi non rimane una partita disastrosa ma una partita di calcio che ci dispiace di non aver vinto, è la stessa risposta di prima”.
In prestazioni come quella col Pescara e il Chievo si è sentito tradito dai calciatori o ritiene di condividerle con loro?
“Le responsabilità me le assumo, spesso gli allenatori colpevolizzano i giocatori perché la colpa è dei giocatori no, la colpa prima di tutto è dell’allenatore perché può sempre fare qualcosa di più. Poi non è detto che se la squadra gioca male lo fa per danneggiare qualcuno non mi sento tradito”.
Che differenza ha il milan del girone di andata con quello del girone di ritorno e se le squadre che occupano quelle posizioni le meritano e se vuole fare un’analisi generale?
“La classifica dice sempre la verità anche dopo 10 partite, dopo 36 partite la classifica esprime la certezza”.