La Roma non molla Luis Enrique. Luis Enrique non molla la Roma. È questo il messaggio giallorosso dopo la sconfitta interna contro la Fiorentina, che ha compromesso la qualificazione in Champions League, ma probabilmente tutto il progetto del nuovo corso.
Almeno a livello di facciata, tutto rimane com’è. Lo stesso allenatore asturiano è stato chiaro nelle interviste post-partita:
“Non è il momento di scappare, adesso devo stare vicino ai ragazzi e cominciare a pensare alla partita con il Napoli. Mancano quattro partite alla fine della stagione e dobbiamo cercare di arrivare in Europa”.
Già come fatto martedì nella conferenza stampa di presentazione della gara contro i viola, il tecnico spagnolo si è assunto le responsabilità della pessima situazione della squadra:
“È difficile per i tifosi capire questa situazione. Ci sono sempre stati vicini ed è normale che mostrino la loro tristezza. Se c’è un responsabile, quello sono io. Non ho mai parlato di progetto, sono venuto a Roma per fare del mio meglio. Cercare di trovare le soluzioni dopo una partita come questa è difficile anche per me”.
Il gruppo è spaesato e confuso come la sua guida che in pochi minuti cambia versione:
“State tranquilli che manca un giorno in meno per andare via. Se è quello che volete me ne vado. Mancano quattro partite per cercare di ottenere la qualificazione in Europa” e poi “non ho ancora deciso quello che farò a fine stagione”.
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