Continuita’ aziendale, ma solo se si dara’ una decisa sferzata al piano di dismissioni in breve tempo. E’ quanto emerge dalla relazione al bilancio 2008 di Compagnia Italpetroli della societa’ di revisione Price WaterHouseCoopers, consultata da MilanoFinanza-Dow Jones. Ecco l’articolo di MF-DJ:
“Lo sviluppo positivo degli eventi futuri, relativi al completamento nel breve termine di significative dismissioni volte a realizzare plusvalenze e a generare i mezzi finanziari necessari a ridurre l’indebitamento ed alle atre assunzioni contenute nell’accordo con Unicredit (principale creditore, ndr.) sara’ determinante – si legge nella relazione della Price – ai fini della conferma delle previsioni formulate dagli amministratori. Nel caso l’evoluzione futura non fosse in linea con le attese potrebbe avere riflessi sui prossimi bilanci ed effetti significativi per l’accordo con la banca”. In parole semplici se non si procedera’ a breve a vendere asset i risvolti sarebbero gravi. Nella relazione si precisa anche come in questo anno le cessioni, che gia’ sarebbero dovute essere effettuate, abbiano trovato ostacoli a causa della crisi economica, questo non ha consentito di ottemperare alle scadenze previste con Unicredit. Il passivo di Compagnia Italpetroli per il 2008 e’ di 403 mln nei confronti delle banche, di cui la maggior parte nei confronti di Unicredit.
La banca guidata da Alessandro Profumo, si legge nella relazione, aveva anche concesso lo scorso marzo 2009 una ulteriore dilazione alla famiglia Sensi al luglio 2009. La rata di dicembre 2008 infatti era stata fatta passare senza nessun rientro del debito. Ma anche a luglio nessun importo e’ stato ripagato. Solo dopo questo ulteriore rinvio Unicredit si e’ vista costretta a far partire le prime istanze di pignoramento che a quanto risulta a Mf-Dow Jones non solo sono state notificate alla controparte, ma sono gia’ diventate provvisoriamente esecutive. Nel novero dei pignoramenti non e’ entrato l’asset As Roma, ma solo gli asset petroliferi e gli immobili. Nonostante la possibilita’ di inoltrare richiesta per pignorare anche le azioni della societa’ giallorossa la banca ha deciso di non inasprire la gia’ difficile situazione tra debitore e creditore. C’e’ inoltre da considerare che la As Roma rappresenta ancora e sicuramente l’asset di maggior valore tra quelli di Italpetroli e per questo resta sul mercato con tutto il suo valore. D’altra parte proprio per poter ottemperare alle richieste dei revisori e rientrare piu’ velocemente del debito che ormai ha raggiunto un livello di guardia per la holding sarebbe opportuno procedere alle dismissioni. Senza distinzione e ben sapendo che non ci sono piu’ possibilita’ di riscadenzamento del debito.