Thomas DiBenedetto e la Roma sempre più vicini: dopo il comunicato ufficiale di ieri notte che ha definito i termini fondamentali dell’operazione e stabilito che la firma tra le parti debba avvenire entro 20 giorni previa presentazione delle “garanzie convenute con riferimento all’adempimento degli impegni negoziati” da parte della cordata italoamericana, è evidente come le parti abbiano fatto un notevole passo avanti per la conclusione positiva della vicenda. La giornata di oggi sarà chiaramente più rilassante della due giorni di fuoco precedente. Dopo essersi nuovamente incontrato con Unicredit DiBenedetto ha fatto un giro turistico della città, soffermandosi alla Basilica di Santa Maria Maggiore dove ha incontrato il Cardinale Bernard Francis Law di Boston (come DiBenedetto), nominato nel maggio del 2004 Arciprete della Patriarcale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore. Nel pomeriggio dopo essersi riposato nel suo albergo, ha incontrato David Thorne, ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, a Villa Taverna. Subito dopo si è recato allo studio legale Tonucci dove ha incontrato i suoi legali con cui poi è andato a cena in un ristorante del centro. Il suo staff fa sapere ai cronisti presenti che l’americano per i prossimi due giorni, in cui probabilmente resterà a Roma, non rilascerà dichiarazioni.
Ore 9.20. Il programma di oggi rimane ancora un rebus. DiBenedetto si trova ancora nell’Hotel Aldrovandi, dove alloggia da lunedi, ma non è ancora chiaro se nell’agenda dello statunitense ci siano degli incontri ulteriori, dato che le trattative sono praticamente concluse, e che il numero due di Unicredit, Fiorentino, ha lasciato Roma per degli impegni improrogabili. Dalle prime indiscrezioni di questa mattina sembra che DiBenedetto non abbia voli prenotati per oggi, ipotesi che era stata ventilata nella serata di ieri, dopo la chisura positiva della trattativa.
Ore 9.35. Le due macchine della scorta si allontanano con a bordo solo gli autisti, salvo poi fare rientro alla base dopo aver effettuato il rifornimento alle vetture.
Ore 10.10. DiBenedetto dovrebbe spostarsi a breve. L’imprenditore statunitensi dovrebbe effettuare dei giri tra istituti di credito e impegni di lavoro già programmati. Ancora top secret sia il giorno sia l’orario di ritorno a Boston. Secondo alcuni potrebbe ripartire oggi da Fiumicino, con un volo prenotato intorno alle 17, ma la notizia non ha ancora avuto conferme.
Ore 10.55. La sicurezza si prepara. L’Audi con cui, fino a ieri, si è spostato mister DiBenedetto si è avvicinata all’entrata dell’albergo che ospita l’imprenditore caricando i bagagli.
Ore 11.45: DiBenedetto esce dall’hotel Aldrovandi dove ha dimorato in questi primi giorni romani. L’auto su cui è a bordo l’imprenditore americano, dopo aver percorso via Aldrovandi, si è diretta su Lungotevere delle Armi. Le vetture del tycoon raggiungono piazzale Flaminio da cui si dirigono sul Muro Torto. Quindi giungolo su corso d’Italia da cui svoltano in direzione di via del Castro Pretorio. Da qui raggiungono Piazza dell’Indipendenza, costeggiando la sede del ‘Corriere dello Sport’. L’imprenditore, vestito in giacca e cravatta, raggiunge ora piazza dell’Indipendenza, qui avviene un simpatico siparietto con la consegna della maglia con il 5 a ricordo dei derby vinti contro la Lazio. La t-shirt viene consegnata alla seconda macchina, che Mercedes che segue la vettura sulla squale è a bordo il probabile futuro presidente della Roma.
Ore 12.00. Le vetture proseguono il tragitto arrivando a via Cavour, quindi dopo aver superato piazza dell’Esquilino, si ritrovano su via Liberiana dove finisce la corsa. Si è arrivati a destinazione: qui DiBenedetto si è voluto fermare per visitare il museo storico all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore. Qui ha incontrato l’arciprete della Patriarcale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore Bernard Francis Law di Boston.
Ore 12.40.Davanti all’ingresso dove è presenta la scorta di DiBenedetto è passato tutta la squadra della Fiorentina Primavera che affronterà questa sera all’Olimpico la Roma nella finale di coppa Italia.
Ore 12.55. Secondo gli ultimi rumors Paolo Fiorentino, nell’incontro con il sindaco Alemanno, avrebbe detto che i vertici di Unicredit andranno a New York entro il 20 aprile per la firma ufficiale.
Sopriro di sollievo per i tifosi romanisti. A quanto apprende l’ADNKRONOS, l’investitore statunitense intenzionato ad acquistare l’As Roma non rischia di violare le normative della Uefa che vietano ”a persone fisiche o societa’ di controllare o influenzare piu’ di un club iscritto ad una competizione europea per club”. Smentite le voci in tal senso che provenivano dall’Inghilterra.
Ore 13.25. DiBenedetto è uscito dalla Basilica rilassato e tranquillo ed è rientrato nella sua atuomobile. Adesso , dopo aver preso Via Cavour e costeggiato la Stazione Termini, si sta dirigendo verso Piazza della Repubblica. Intanto è ufficiale la notizia che sarebbe stata cancellata la prenotazione per il biglietto di ritorno con data 4 aprile. DiBenedetto potrebbe tornare a Boston già oggi.
Ore 13.30. La firma per il passaggio dell’As Roma alla cordata Usa capitanata da Thomas DiBenedetto verrà apposta a Boston entro 20 giorni. Lo riferiscono fonti vicine alla trattativa, che si dicono fiduciose di chiudere per metà aprile
Ore 13.40. DiBenedetto adesso è rientrato nell’Hotel dall’ ingresso principale. La sicurezza ha fatto sapere che Mr. DiBenedetto, disteso e rilassato, è rimasto affascinato e quasi divertito dal tour organizzato dal suo staff. A quanto apprende l’Ansa, sempre la sicurezza ha fatto sapere che alla domanda “Cosa le è piaciuto di più del tour?”DiBenedetto avrebbe risposto: “Quando le due auto hanno fatto la finta per rientrare in albergo“. A tal proposito ha aggiunto: “Siamo come un mostro con la coda”.
Ore 14.40. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è di nuovo tornato sulla cessione della Roma oggi su Radio Radio dichiarando: “Non era opportuno fare un incontro con DiBenedetto prima della chiusura della trattativa. La cordata appare molto solida, ha propensione verso l’elemento internazionale, potranno valorizzare il marchio della Roma. Ma Roma ha senso se mantiene radici in città. Qualche anno fa da parte della famiglia Sensi c’era più resistenza, cosa che nel tempo si è modificata. Unicredit non ha scelto solo chi aveva più soldi ma chi era più attendibile. Certo, gli americani non hanno mai operato in Italia, ma il contesto appare promettente. Lo spazio di Unicredit lascia presupporre anche la presenza di altri interlocutori ma che vanno scelti con calma. Penso però che Unicredit non si sia dedicata ancora molto a questo versante, volevano prima chiudere, ma non penso avranno problemi. Per lo stadio non ci devono essere speculazioni e non dovranno esere usati euro dei contribuenti. La trattativa? Sono molto ottimista, la certezza c’è solo quando ci sono le firme e i soldi sul tavolo”.
15.30 Le firme sui contratti avranno luogo a Boston, la proroga è stata spostata al 20 Aprile. Anche i giocatori a Trigoria, come riporta Sky Sport, ogni tanto chiedono informazioni sull’esito della trattativa visto che da questo dipende anche il loro futuro. Intanto il fotografo che ieri sera è stato urtato da una macchina della sicurezza di DiBenedetto ha riportato la doppia frattura di un malleolo.
16.00. E’ intervenuto a Radio Ies Marcel Vulpis, dichiarando su come Unicredit ha gestito l’operazione: “C’è un elemento di cui si parla poco: quando finì il termine per la presentazione, si parlò di 5 offerte. La scelta per arrivare alla prima trattativa in esclusiva, data poi a DiBenedetto, fu velocissima, nemmeno 24 ore per decidere. Lì mi chiesi, come era possibile, che di fronte a 5 offerte più o meno importanti, ma complesse, si potesse arrivare ad una decisione così immediata. E’ stato singolare, tecnicamente quasi impossibile. Noi ad oggi non sappiamo né il valore di quelle offerte, né i soggetti che le avevano presentate. Noi – prosegue Vulpis sulle cifre della cessione – abbiamo fatto un’analisi dell’operazione : per entrare paga 50-60 milioni di euro, poi c’è la spesa per il calciomercato, poi devi ricapitalizzare il debito di oltre 30 milioni di euro, più acquisto del marchio, più l’OPA. Sono oltre 150 milioni di spesa. Mi chiedo se poi è un affare che convenga davvero al tycoon.” Il direttore di sporteconomy.tv conclude dando un giudizio su DiBenedetto e sui suoi detrattori: “DiBenedetto va difeso! Basta con questo corporativismo. Non appena ha detto di voler costruire un nuovo stadio, è stato subito attaccato, soprattutto da Petrucci. In questo modo il calcio italiano non evolverà mai, non si aggiornerà mai, non crescerà mai. Il calcio deve essere giocato in nuovi stadi. Però neanche bisogna farne una beatificazione, prima ancora che si vedano i soldi e prima ancora che si faccia davvero qualcosa.”
Ore 17.00. Le macchine della scorta di DiBenedetto si trovano ancora all’interno dell’Aldovrandi Palace, così come Thomas DiBenedetto stesso. L’imprenditore americano si trova ancora nel suo albergo dopo essere tornato dalla visita della città, nonostante alcune fonti diano l’imprenditore già sulla via del ritorno a Boston.
Ore 17.10. Claudio Gatti, inviato del Sole 24 Ore a New York, è intervenuto riguardo a Thomas DiBenedetto e la trattativa con Unicredit per la cessione dell’As Roma: ““Non è strano che non sia conosciuto, è più strano fare una cordata di amici che non hanno sinergie tra di loro. DiBenedetto si definisce un “investment banker, ma pochi lo conoscono nell’ambiente economico e non neanche la redazione del “Boston Globe” lo conosce . Non sembra avere la capacità finanziaria per permettersi l’acquisto e la ricostruzione della squadra. A differenza del Liverpool, acquistata da una holding esperta in investimenti sportivi, la Roma non ha neppure lo stadio e anche li quindi ci vorranno ulteriori investimenti. Non si capisce allora quali siano gli interessi che può avere questa cordata. Sembrano un gruppo di amici senza sinergie che vogliono spendere il meno possibile per prendere la Roma, solo così spiegano i continui rinvii. Non è un segno particolarmente positivo. Il fatto che la trattativa non si riesca a chiudere, e che ancora ci siano garanzie da dare, mi fa pensare che non è solo scetticismo ma che i problemi siano reali. Normalmente questi investimenti – prosegue Gatti – si fanno o perchè si cerca un ritorno di immagine o di natura politica, come può averne Moratti, Berlusconi, o Della Valle o perchè si vuole un giocattolo che ci si può permettere. Non vedo nessuno di questi due scenari in questo caso, anche perchè DiBenedetto mi risulta non avere le risorse economiche per permettersi uno sfizio del genere. Non riesco proprio a capire la logica economico/imprenditoriale dietro questa cordata, non riesco a capirne il senso”. L’inviato conclude su Unicredit dichiarando: “La banca non ci sta facendo una grande figura, ma neanche Rotschild.”
17.23. Thomas DiBenedetto ha appena lasciato l’albergo e si dirige verso Villa Taverna, la residenza dell’Ambasciatore USA in Italia David Thorne, a Viale Rossini 5.
17.50. Il più famoso fiscalista e tributarista italiano Victor Uckmar promuove la cordata americana capitanata da Thomas DiBenedetto per l’acquisto dell’As Roma. “Il calcio italiano ha bisogno di soldi“, ha detto il professore, “ben vengano gli americani, almeno quelli non ci portano via la squadra“. Uckmar, come rivela l’Ansa, ha così avuto modo di commentare la struttura dell’operazione che passa attraverso la costituzione di una Newco nel Delaware, la Di Benedetto As Roma Llc, che a sua volta deterrà il 60% di una holding in Italia insieme a UniCredit (40% con possibilità di scendere al 20%). “Non vedo problemi nell’articolazione di questa operazione: il Delaware è un ottimo paradiso fiscale, beati gli americani che ce l’hanno. La gran parte delle corporate Usa hanno sede li. E comunque non ha nulla a che vedere con posti come le Cayman o il Cantone di Zug in Svizzera che invece rientrano nella black-list“.
Ore 17.55. E’ intervenuto su TeleRadioStereo Claudio Chiacchierini, docente di Economia e Gestione delle Impresepresso la Bicocca di Milano, riguardo alcuni aspetti della trattativa per la cessione della Roma: “E’ un tema interessante quello della cessione della Roma, il mio pensiero è quello per cui è la prima volta che un investitore straniero entra nel calcio italiano, sembra un personaggio solido anche se non possiamo avere il 100% delle informazioni e nè possiamo ancora dire come lavorerà. Non vedo un cambiamento, dal punto di vista sportivo, perchè Dibenedetto è comunque un soggetto che già appartiene al mondo dello sport, vista la sua attività in America con i Red Soxs, è un immobiliarista abbastanza noto e anche la sua famiglia è abbastanza importante, visto anche il ruolo della moglie impegnata in diverse attività solidaristiche.”Riguardo alla tempistica e hai dettagli della trattativa ha dichiarato: “Le informazioni sono state segretate, anche perchè la Roma è una società quotata in Borsa: non sembrano che ci siano problemi di prezzo, lo slittamento al 20 aprile è fisiologico, anzi mi sembra che la trattativa sia abbastanza rapida, sostanzialmente hanno concluso sul prezzo, e mancano alcuni dettagli tecnici di rilievo, seppur allo stesso tempo molti altri aspetti importanti siano già stati messi appunto. L’ipotesi del conflitto di interesse per la partecipazione nel Liverpool, elemento fuoriuscito questa mattina, è un aspetto che si aggira facilmente ma ovviamente non si poteva firmare ieri sera, bisogna studiare i regolamenti e capire perbene quello che è il problema reale. Poi ci sono altri due aspetti importanti: i patti parasociali, patti stabiliti tra i soci che vanno oltre la normale divisione di poteri, e può darsi che Unicredit, nonostante la maggioranza delle quote detenute da Dibenedetto, voglia assumere qualche ruolo in più e quindi sicuramente saranno stato argomento importante di discussione, visto che la Banca resterà come sembra, all’interno del pacchetto azionario con il 40% del totale. Mancano gli accordi parasociali, e mancano anche le opzioni “put and call” che normalmente vengono definite in accordi di questo genere.” Sull’incisione che può aver avuto la differenza fra la giurisprudenza e la burocrazia italiana con quella americana sulla tempistica della trattativa spiega:“Questo ovviamente quando ci sono dei problemi di diritto internazionale societario, può capitare, nel senso che possono sorgere delle problematiche. Ciò non toglie che la Roma continuerà ad essere gestita in Italia anche se da alcuni investitori americani. i motivi del ritardo ripeto sono i patti parasociali e queste opzioni di put and call. Tra le garanzie che rivendica la banca, oggetto del comunciato di ieri sera, ci dovrebbero essere queste opzioni put and call. Bisogna essere ottimisti – conclude Chiacchierini – perchè le cose sembrano partire con il piede giusto : Dibenedetto pagherà quello dovrà pagare e parte di quei fondi che sborserà verranno rimessi nella società e nel miglioramento della squadra, se il buongiorno si vede dal mattino… Dibenedetto non mi sembra un perditempo, è evidente però che dal punto di vista giuridico questo accordo c’è sul prezzo e su alcuni aspetti tecnici, ma se dovesse saltare ci sarebbero solo delle penali, seppur salatissime, da pagare. L’accordo vero e proprio ci sarà con le firme ovviamente. Ma aspettiamo questi giorni con serenità, perchè da quello che trapela le parti stanno lavorando costantemente e con interesse reciproco al buon esito della trattativa.
18.00. L’arciprete Bernard Francis Law non si è a lungo soffermato sull’incontro di stamattina con Thomas DiBenedetto, dichiarando soltanto che è stato solamente un incontro sereno ed amichevole. Il cardinale e l’imprenditore, entrambi di Boston, si conoscono da moltissimi anni.
18.40. Fonti legali molto vicine alla società di Thomas DiBenedetto hanno dichiarato all’ANSA che nell’acquisizione dell’As Roma da parte della cordata statunitense “non ricorre nessuna fattispecie di cui all’articolo 3 del regolamento Uefa”. Queste le reazioni dei legali di DiBenedetto alla notizia trapelata nelle ultime ore secondo la quale per regolamento UEFA – essendo DiBenedetto titolare di una quota di minoranza del Liverpool FC – la Roma non avrebbe potuto prendere parte né all’Europa League né alla Champions League a causa del conflitto d’interessi del nuovo proprietario.
18.54. L’incontro fra DiBenedetto e Thorne si è appena concluso. L’imprenditore statunitense sta lasciando Villa Taverna. L’auto dell’imprenditore ha oltrepassato l’Hotel Aldovrandi e ha rallentato vicino all’albergo dove una signora che lo attendeva gli ha consegnato una cartellina. Dopo questa fermata l’auto ha proseguito su Via delle Belle Arti.
19.15. DiBenedetto è appena entrato allo studio legale Tonucci & Partners in via Principessa Clotilde.
22.00 DiBenedetto è uscito ora dallo studio legale Tonucci. Appena fuori entra nella sua auto che non lo porta direttamente in albergo. Lo statunitense si è fermato a mangiare al ristorante “Da Spago ar Parlamento” in Vicolo Rosini (vicino a Palazzo Madama). Nel tragitto dall’auto al ristorante ai cronisti dirà “Forza Roma”. DiBenedetto sta cenando con i legali dello studio Tonucci mentre la scorta lo aspetta fuori dal ristorante. L’imprenditore americano si mette al passo con le tradizioni romane ordinando un piatto di maccheroni cacio e pepe. DiBenedetto ha visto la partita della Roma Primavera alla televisione.
22.40. Alcuni dei cronisti presenti provano ad avvicinare DiBenedetto, ma la scorta non si fa trovare impreparata, a costo di usare le “maniere forti”
23.30. Thomas DiBenedetto, come fa sapere il suo entourage, non rilascerà dichiarazioni per i prossimi due giorni. L’imprenditore statunitense ha indirettamente confermato che la sua permanenza nella capitale durerà almeno fino alle prossime 48 ore. DiBenedetto rilascerà dichiarazioni alla stampa solo quando tornerà nella capitale, fa sapere il suo staff.
23.45. Sta per concludersi la cena. DiBenedetto intanto guarda alla televisione un servizio trasmesso da Sky Sport 24, riguardante proprio la trattativa per la cessione della Roma.