Dal Mondo:
La rocambolesca sconfitta della Roma a Genova avrebbe accelerato anche il passaggio della società di calcio capitolina alla cordata americana guidata da Thomas R. DiBenedetto. Secondo quanto risulta al Mondo, l’imprenditore di Boston dovrebbe arrivare in Italia a fine febbraio per concludere anticipatamente l’acquisto e fugare anche ogni dubbio sulla sua effettiva volontà (o capacità) di portare a a termine l’operazione. La cordata americana guidata da DiBenedetto sarebbe interessata a rilevare, assieme a UniCredit, il 67% della As Roma (oltre il 100% del brand e degli immobili), dalla società Italpetroli della famiglia Sensi, valutato intorno ai 92 milioni di euro. Per il 60% di tale pacchetto la cordata americana dovrà versare 55 milioni. A UniCredit rimarrà l’altro 40%. In Delawere è già nata la newco-cassaforte, As Roma DiBenedetto llc. Presieduta dallo stesso DiBenedetto , ne fanno parte altri quattro soci, tutti con quote del 20%: Richard D’Amore, Julian Movsesian, James J.Pallotta e Michael A.Ruane. La cordata americana e UniCredit sarebbero anche d’accordo su una ulteriore iniziazione di liquidità della società, prevista tra i 35 e i 50 milioni, per rafforzare la squadra, la cui età media è elevata (…) Lo scopo è di far accedere la squadra alle coppe europee, condizione posta da Carlo Ancelotti, attuale allenatore del Chelsea di Londra, per guidare i giallorossi nella prossima stagione. Quanto al managment, sarebbero stati individuati Franco Baldini (ora braccio destro di Fabio Capello alla nazionale inglese) come direttore generale e quale direttore sportivo Walter Sabatini, che negli ultimi tempi ha scoperto goleador come Edison Cavani e Mauro Zarate. Il business plan presentato da DiBenedetto a UniCredit punta a incrementare il giro d’affari dai 136 milioni previsti per quest’anno a 175 nel 2015, soprattutto attraverso sponsorizzazioni e merchandising, che oggi rendono una cifra irrisoria, intorno agli 8,5 milioni, di cui 6 da Wind, lo sponsor principale. La chiave di volta dello sviluppo sarebbe nello sfruttamento della identificazione tra la squadra e la città e nella trasformazione del marchio da regionale in mondiale, prima di tutto attraverso tournée dei giallorossi negli Usa. Ai dettagli operativi del piano sta lavorando la Route 2 digital, specializzata nella combinazione tra sport, media e tecnologia, di cui è ceo Bryant McBride, da giovane primo ammesso di colore all’accademia militare di West Point. Il piano prevede anche la rescissione del contratto con Robe di Kappa, l’attuale sponsor tecnico, e il passaggio a Nike nel 2013. Significativa è destinata ad essere anche la partita dello stadio. Il progetto è già pronto, anche se era nato per un campo di rugby, andato a monte dopo la trasformazione del Flaminio in sede del Sei nazioni. Ma il costruttore romano Alessandro Parnasi, che possiede anche l’area e i relativi permessi, compresi gli spazi commerciali, sarebbe pronto a mettere tutto a disposizione in cambio dell’acquisizione di una quota significativa (perlomeno la metà) delle azioni rimaste nel portafoglio di UniCredit. E nei cinque-sei anni richiesti dalla costruzione degli impianti, durante i quali verrebbe utilizzato ancora l’Olimpico, potrebbero preannunciarsi tempi duri per il Coni: DiBenedetto sarebbe intenzionato a non concedere più di 2mila biglietti vip gratuiti gestiti dal Comitato.