Dal Tempo:
Internet, satellite, videoconferenze: la nuova Roma sta nascendo sottotraccia grazie alla potenza dei «new media». Tra una sbirciata degli americani alle partite e i contatti continui con i referenti italiani, i prossimi proprietari del club hanno già iniziato a lavorare sul futuro.
Al di là della rivoluzione societaria (strategie, sponsor, comunicazione, stadio etc.) c’è tanto da fare dal punto di vista tecnico. La Roma è una squadra vecchia – l’età media è 29,3 anni – con diversi giocatori scontenti, qualche «big» che ha chiesto di partire e un allenatore poco gradito al gruppo. Il futuro presidente DiBenedetto affiderà le decisioni «di campo» ai nuovi dirigenti: il progetto degli americani prevede l’arrivo di due uomini nuovi. Il primo, in realtà, è una vecchia conoscenza: Franco Baldini, ex direttore sportivo ai tempi dello scudetto, è affascinato dal progetto. Ora aspetta che gli americani completino l’acquisto della società (ieri il cinese Kenneth Huang ha smentito il suo possibile ingresso da socio) e poi farà le sue valutazioni tenendo presente il suo attuale ruolo di general manager della nazionale inglese mentre a Trigoria lo attende una poltrona molto importante. L’altro dirigente individuato per il ruolo di ds, Walter Sabatini, è invece libero da impegni e ha dato la sua disponibilità. Detto che Ranieri è destinato a salutare a giugno, la questione allenatore resta invece tutta da definire: sfumato il sogno Guardiola dopo il rinnovo con il Barça, impossibile non mettere tra i papabili Carlo Ancelotti che continua però a ripetere nelle dichiarazioni pubbliche di non volersi muovere ancora dal Chelsea. E intanto spuntano nuovi candidati per la Roma: a chi verrà a lavorare a Trigoria non è sfuggita per esempio la bravura di Villas Boas, attuale tecnico del Porto e in passato assistente di Mourinho. E i giocatori? Servirà un mix di talenti affermati e giovani promesse. Sabatini sa pescare molto bene al di là dell’Oceano (avete presente Pastore?) quindi è molto probabile che nella nuova Roma arriveranno altri sudamericani. Il punto di partenza saranno comunque le valutazioni sulla rosa attuale. In questo momento sono tutti sotto esame, dai portieri agli attaccanti. In pochi sono certi di restare: di sicuro, se loro lo vorranno, Totti e De Rossi perché nessun nuovo proprietario della Roma può presentarsi mettendo alla porta i due simboli. Doni ha il problema dell’ingaggio troppo alto, Julio Sergio di un rendimento altalenante mentre Lobont è in partenza: almeno un «numero 1» verrà acquistato. In difesa ci sarà da colmare la sempre più probabile partenza di Mexes che ha un pre-accordo con il Milan. Si ripartirà da Juan e Burdisso senior, mentre Guillermo farà le valigie insieme a Loria, Rosi e Castellini. Cassetti e Perrotta hanno il contratto in scadenza e al di là delle promesse di Unicredit la loro situazione verrà valutata dagli americani. Oltre a due nuovi terzini servirà un centrocampista se Pizarro e Brighi trasformeranno i loro malumori in un addio. C’è poi un bisogno disperato di esterni «puri»: Taddei non basta. In attacco molto ruota attorno a Vucinic: ha chiesto di essere ceduto ma proveranno a farlo restare. Nei giorni scorsi anche Menez, in scadenza nel 2012, ha espresso i suoi dubbi e Borriello ha inviato qualche segnale di insofferenza. Su Adriano, invece, è tutto chiaro: bisogna sistemarlo in Brasile il prima possibile. Lì il mercato è aperto fino all’8 aprile e sul tavolo di Unicredit è stata recapitata un’offerta del Corinthians pronto a spendere, oltre all’ingaggio, un milione e mezzo per il cartellino. Stavolta la Sensi darà il via libera?