La Roma arraffa tre punti in Romagna con un’autorete avariata e resta per il momento in quota Champions. Saranno contenti i tifosi visto che il sogno dichiarato di tutti gli ultrà d’Italia è vincere nei minuti finali e nella maniera più «urfida». Questa però rischia di diventare una vittoria di Pirro. Molti dei problemi e degli equivoci della Roma restano tali, alcuni si acuiscono. Per esempio le turbolenze attorno a Vucinic. Perché proprio io? Al Manuzzi il montenegrino è stato a lungo il miglior attaccante giallorosso, però l’allenatore l’ha tirato via a 10’ dalla fine. Vucinic si è arrabbiato, Ranieri l’ha sgridato. Era evidente come l’uomo da cambiare non fosse Vucinic. Sarebbe stato più logico levare Totti, ma Ranieri non se l’è sentita. Probabile che non volesse altre rogne dopo la storia dei 4’ di Genova. Così via Vucinic per far entrare «Cicciobello» Adriano e fuori Menez per Borriello, altro mistero di giornata.
Passi per la scelta di escludere Borriello dalla formazione, dato che incombe il derby infrasettimanale di Coppa Italia (e Totti non potrà giocarlo perché squalificato). Non passi la decisione di tenerlo a prendere freddo in panchina fino al 36’ della ripresa. Se l’ex milanista fosse entrato prima, con ogni probabilità la Roma avrebbe vinto, perché l’impatto di Borriello sulla partita è stato devastante alla faccia del poco minutaggio, 13’, compresi i 4 di recupero. Borriello ha strappato la difesa cesenate, l’ha costretta ad abbassarsi di 20 metri, e l’autogollonzo, per quanto irregolare, è figlio di una sua girata con palla respinta dalla traversa: sul rimbalzo tiro di Adriano (in fuorigioco) e mega-parata di Antonioli; nuovo pallone vagante arpionato da Simplicio (in fuorigioco anche lui), cross al centro e svirgolata autolesionista di Pellegrino davanti alla porta. Roba da «nomination» al premio Carambolone 2011. (…)
Vittoria e polemiche
di 17 Gennaio 2011Commenta