John Arne Riise dal proprio blog (johnarneriise.no) avendo ricevuto molte e-mail sulla finale di Champions League del 2005 Milan-Liverpool, vinta dai Reds, ha deciso di raccontare quella serata:
“Avevamo battuto il Chelsea in due drammatiche semifinali e sono stato ovviamente molto contento e orgoglioso di essere arrivato in finale di Champions League. Mi ricordo che mi sono svegliato la mattina del 25 maggio 2005 presso il nostro hotel a Istanbul con una buona sensazione dentro di me. Ho dormito sorprendentemente bene e mi sentivo pronto. Avevamo un capitano (Gerrard), che era / è molto intelligente nel tenere calmi e credo che lui era molto consapevole del suo ruolo in quel giorno. Lo stadio era quasi set completo (70 000 persone), quando siamo arrivati un’ora e mezzo prima della partita e per noi è stata una sensazione molto piacevole sentire i tifosi del Liverpool cantare le nostre canzoni. Lo shock è stato grande per noi e per i tifosi e milioni di telespettatori, quando Maldini ha segnato dopo appena 1 minuto! Questo non era quello che avevamo previsto. Il Milan ha giocato un buon primo tempo e abbiamo lottato sia in attacco che in difesa. Quando Crespo ha segnato appena prima della pausa, ho sentito tutto era contro di noi. Ricordo che ero molto arrabbiato e sono arrivato al culmine quando ho visto Gattuso da sorridere, come se avesse già vinto la battaglia. Ricordo che mi irritava enormemente ma questa cosa mi ha dato un sacco di motivazione. Ho un enorme rispetto per Gennaro Gattuso e lui è sicuramente una persona molto simpatica, ma lì per lì mi ha dato un sacco di motivazione…. Benitez negli spogliatoi disse: ‘Ascoltate i tifosi (i tifosi del Liverpool cantavano a squarciagola anche se eravamo sotto 0-3), hanno fede! Usciamo e mostriamo che non abbiamo rinunciato. Facciamo il primo gol poi, lo sappiamo, tutto può succedere! Noi abbiamo cominciato a creare delle occasioni all’inizio della ripresa e i giocatori del Milan sembravano un po ‘impotenti. . Una cosa è guardare la partita in TV – un’altra cosa è a vedere la partita dalla tribuna a Istanbul -, ma per chi ha giocato è indimenticabile! Per evitare che la questione sia troppo lunga arrivo subito al fatto che si era sul 3-3. Ai supplementari tutti erano stanchi. Sapevo che sarei stato uno dei primi cinque che avrebbe tirato il rigore. […] Quando Dudek ha parato il rigore su Shevchenko, poi mi ha investito l’emozione. Abbiamo esultato come non mai, i tifosi gridavano forte come mai prima e ci sono stati alcuni momenti magici.”
Il norvegese alla fine fa un augurio: “Si tratta di quei momenti da rivivere. È per questo che sono venuto a Roma, perché credo che noi possiamo vivere momenti simili qui. Abbiamo i giocatori e allenatore pronti per farlo e speriamo di regalare ai nostri tifosi tali esperienze. Lo sport e il calcio possono creare questo tipo di esperienza che delizia e coinvolge milioni di persone.”