Da Il Romanista:
Ma vi rendete conto che abbiamo corso il rischio di perderlo per sempre? A 18 anni era stato ceduto in prestito all’Astrea, a 20 al Verona, a 22 al Pisa, a 23 al Piacenza. E adesso che Roma stravede per lui, l’ex globetrotter della Serie B resta quello che è. Umile. Leandro Greco non si monta la testa. Per carattere. «Il mio obiettivo è farmi trovare sempre pronto», raccontava ieri a Sky.
Profilo basso, piedi per terra e pedalare. Mica è per magia che nell’immaginario collettivo Leandro si è trasformato. A Parigi, il primo agosto, era una mascotte o poco più. Ora, è un centrocampista della Roma. Lo adora Ranieri, lo adorano i compagni. È romano di San Basilio ed è romanista due volte. Primo, perché tifa Roma. Secondo, perché nella Roma c’è cresciuto. Adesso che è trascorso un po’ dal primo gol con la maglia dei sogni, quello al Basilea, Leandro cerca di nascondere l’emozione. «È stato importante. È stata una soddisfazione per tutto il lavoro fatto», racconta. Greco sa di non essere titolare. Almeno, non là in mezzo al campo dove Pizarro e De Rossi sono più di due totem. Sono due semidei. Ma quando qualcosa va storto, quando Perrotta non sta bene e Brighi pure (ma l’impressione è che Matteo non lo sopravanzi più nelle gerarchie), quando Ranieri ne ha comunque bisogno, chi chiamerà? Ecco, ora c’è la risposta. Con la Fiorentina, il tecnico lo ha buttato nella mischia. Dal primo minuto. Sorprendente, ma nemmeno troppo in fondo. «Ci speravo – dice a Sky – perché avevo fatto bene al derby». Bene? Benissimo. Con semplicità. Senza strafare. Era lo stesso consiglio che diede uno stanco Falcao al giovanissimo Giannini, quasi un quarto di secolo fa. «Gioca facile». E Leandro piace perché sa ascoltare. «Se mi dà i consigli De Rossi? Sì, come tutti. Daniele è un ragazzo straordinario e mi trovo bene con lui». Dell’altro romano-romanista della squadra nutre una sorta di venerazione. «Totti è la storia della Roma. È un campione straordinario». Recuperato anche Pizarro, domani Greco dovrebbe partire dalla panchina. Peggio per Leandro, certo. Ma meglio per la Roma, perché significa che, a parte Taddei, sono stati recuperati tutti i “Grandi Infortunati”. «Con la Juve – continua Leandro – sarà una bella partita. Sarà importante per noi per continuare a fare bene. Ce la andremo a giocare».