Da repubblica.it:
Appena cinque punti in classifica, penultimo posto con un solo gradino di vantaggio sul baratro, undici reti subite e soltanto due vittorie in nove gare ufficiali, con cinque sconfitte in cinque trasferte. I numeri della crisi romanista sono lì, a testimoniare una drammatica involuzione di gioco, di risultati e di rapporti: mai come oggi, all’interno del gruppo romanista, si respira un’aria densa di tensione e divisioni. Due “casi” contro l’Inter, con Totti che contesta il cambio mentre Adriano si rifiuta di entrare. Ieri, la polemica di Borriello con Ranieri: “Non ero stanco, il cambio mi ha stupito”, le parole del centravanti. Già negli spogliatoi del San Paolo, immediatamente dopo lo sfogo, i dirigenti hanno preso da parte l’attaccante: “Dobbiamo evitare uscite come questa, in questo momento è pericoloso”. Pericoloso per l’integrità di equilibri sempre più fragili.
SCELTE – A tutti i livelli (squadra, staff tecnico, dirigenti), sembra venuta a mancare l’unità di gruppo che lo scorso anno aveva dato sicurezze alla squadra, guidandola anche nei momenti difficili, fino alla rincorsa scudetto. L’estate ha dato vita a fratture che, oggi, si ripercuotono sulla gestione dello spogliatoio e non solo. A chi affidare la responsabilità di scelte anche impopolari? Chi deve prendere provvedimenti – quelli che non sono stati adottati con Totti e Adriano e che non colpiranno Borriello – nei confronti dei singoli? Il vuoto pneumatico a livello societario, in questo senso, non può non pesare: Rosella Sensi è in prima fila per la valorizzazione del club in attesa di un acquirente. In costante contatto con Unicredit e Rothschild, ma poco “vicina” – non è una novità – alla quotidianità di Trigoria. La figura del direttore generale auspicata un anno fa (e coperta in “incognito” da Montali), non è mai stata ufficializzata. Urge un’inversione di rotta.
COLLOQUI – Anche per questo tecnico e dirigenti hanno parlato a lungo, ieri, dopo la sconfitta. Torneranno a farlo mercoledì, giorno della ripresa degli allenamenti, quando Ranieri incontrerà la squadra. Malumori e scelte mal digerite dal gruppo (compreso il modulo di Napoli): tanti i “perché” a cui il tecnico chiederà una risposta chiara. Nelle ultime due gare, ha lasciato dubbi anche la gestione di Totti: da sostituito (con regolarità disarmante nei primi impegni stagionali), a insostituibile (novanta minuti contro Cluj e Napoli). Una tutela eccessiva condizionata, probabilmente, dalla polemica dopo Roma-Inter. Che, però, rischia di scontentare tanti. Dentro e fuori la squadra.
RIPRESA – Anche lo staff dirigenziale, mercoledì, si soffermerà con tecnico e giocatori per cercare di mettere la squadra di fronte alle proprie responsabilità: che il gruppo sia attrezzato per lottare ai vertici è convinzione profonda di tutti, a Trigoria. Dove, invece, non è previsto un incontro tra lo staff e Rosella Sensi. Quello che il presidente voleva dire lo ha detto ieri al telefono a Montali e Pradè. Nel colloquio, però, non sono state pronunciate frasi come quel “Visto dove siamo finiti?”, filtrato in queste ore, che ha fatto innervosire non poco (eufemismo) i diretti interessati. Intanto, la squadra riposerà per due giorni. Quarantotto ore utili a staccare la spina, prima di tuffarsi in due settimane di lavoro durissimo. All’appello mancheranno gli otto giocatori convocati in nazionale: Borriello, De Rossi, Mexes, Burdisso, Lobont, Vucinic, Riise e Okaka. Almeno per loro, un po’ di ossigeno lontano dall’aria di crisi.