I titoli di coda sono una «via crucis» dal sapore di sberleffo. Uno striscione srotolato al 90’ recita: «Come dice Venditti: “Grazie Roma”». Un tifoso del Napoli aspetta il pullman giallorosso con un manifestino mortuario: «Oggi è defunta l’As Roma, il Napoli ha partecipato alle esequie». Sulla tangenziale, al passaggio della Roma, tutti salutano facendo il segno del «due». Stessa scena alla stazione Centrale. Insomma, se si pensa che neppure Tagliavento è più un amuleto (17ª designazione, primo k.o.), la crisi Roma è aperta ufficialmente dalle parole di Borriello che, polemico per il cambio, giudica la squadra fra le top d’Europa, aggiungendo che la società ha fatto di tutto e la colpa quindi è soltanto loro (vedi prima). Ormai è chiaro: le critiche di Totti dopo Monaco («Abbiamo fatto catenaccio») e il suo malumore al momento della sostituzione con l’Inter, hanno lasciato un segno nella psicologia di Ranieri, che ieri ha risparmiato al capitano il 4˚ cambio nonostante Francesco si stesse già togliendo la fascia. «L’anno scorso non guardava in faccia nessuno — sussurrano a Trigoria — adesso qualcuno gli ha evocato l’ombra di Lippi e questo lo ha condizionato». Possibile, anche perché questo si sposa con la «corsia privilegiata» sancita per Totti nella conferenza di sabato. Non a caso ieri Rosella Sensi, telefonando ai suoi dirigenti, ha detto arrabbiata come la squadra debba «ritrovarsi e lavorare: avete visto la nostra classifica?». Mercoledì, probabilmente, correrà a Trigoria.
Napoli-Roma: la rabbia di Rosella Sensi
di 4 Ottobre 2010Commenta