La crisi c’è, e si sa da un pezzo, la Roma no. E peggiora di partita in partita. Il momento è angosciante, perché non si capisce come e dove Ranieri possa intervenire. Perché il pari con il Bologna, capace di rimontare due gol, non evidenzia solo il crollo psicofisico del gruppo, con la lingua di fuori dopo mezz’ora e disorientato in assoluto, ma anche la confusione che regna nello spogliatoio. Nessuno pensa a liti e gelosie che, tra l’altro, a volte fanno più punti di tanti e inutili abbracci e baci. Ma lì dentro, dove tutti remano nella stessa direzione, regna l’improvvisazione. Manca un copione tattico, l’allenatore si affida più alle idee dei senatori che alle proprie, non convincono le scelte prima e durante ogni gara. Insomma, si sopravvive alla giornata. La Roma, brutta e impaurita, sparisce dal campo e dalla stagione alla quinta partita. Solo due pareggi e quindi due punti in campionato. Una miseria per un organico che, pur ridotto per alcune assenze, resta di primo piano. Già dodici reti subite, coppe comprese, e solo quattro segnate (due, in omaggio: autogol di Cagliari e di ieri).
Dov’è la Roma?
di 20 Settembre 2010Commenta