Il perfetto controllo in acrobazia con la punta del piede sinistro, su quel lancione di Mexes, la fuga solitaria verso la porta del Bologna e, dopo un’occhiata a Viviano in uscita, il piattone mancino – preciso, letale – sul palo più lontano. Marco Borriello, all’esordio allo stadio Olimpico con la maglia della Roma, ci ha messo otto minuti scarsi per volare sotto la Sud. Un gol bello, bellissimo da attaccante vero. Un gol frutto di tecnica e opportunismo, due qualità tipiche di chi vive facendo gol. L’ex milanista, a conti fatti, è stato (nettamente) il più bravo dei giocatori di Claudio Ranieri, e la rete che ha spaccato lo zeroazero c’entra poco. Perchè al di là del gol, Borriello è piaciuto (tanto) per come si è battuto per la squadra, con continue spizzate sui palloni alti, con una costante difesa del pallone; per come ha fatto salire la Roma; per come si è proposto come punto di riferimento avanzato. Ha provato a concedere il bis, una sua bastonata di sinistro sempre nel primo tempo è finita di poco a lato poi, nella ripresa, è stato proprio lui a guadagnare il calcio di punizione che ha portato alla seconda rete della Roma. Insomma, una prestazione (lui sì) in linea con le attese della generosa gente romanista.
Roma-Bologna: Borriello c’è
di 20 Settembre 2010Commenta