Il Vichingo è tornato. John Arne Riise si riprende la Roma. Ieri all’Olimpico, oggi a Trigoria, dopo aver sostenuto ancora altri esami. Perché nessuno vuole correre rischi: né il giocatore stesso, né ovviamente la società. Arriva allo stadio quando manca ancora un’ora all’inizio della partita: jeans, maglietta rosa, scarpe da ginnastica, un po’ più magro rispetto a 20 giorni fa, ma con la solita tempra, come ha modo di vedere anche il presidente Rosella Sensi, la prima a salutare Riise all’Olimpico. Lo spavento, comunque, c’è stato ed è stato anche tanto, come conferma a chi lo ferma per una foto o un autografo che lui concede sorridendo sempre a tutti. Si accomoda in tribuna, davanti a Greco e Castellini, subito dietro Ilary e Malisa, la moglie di Di Vaio. C’è anche il piccolo Cristian Totti, che lo saluta con la manina. Arriva anche Doni col figlio (jeans e magliettina verde, è identico al padre): Riise mima l’infortunio, spiega di essere caduto battendo prima la spalla poi la testa, e il portiere gli dà un affettuoso schiaffo. Dove? In testa, naturalmente. Tanto per testare che sia tutto in ordine: «Sto bene – conferma John – domani riprenderò ad allenarmi se i medici mi daranno l’ok. Non vedo l’ora di tornare in campo». Il suo obiettivo «è esserci tra una settimana contro l’Inter», ma al momento qualsiasi ipotesi è prematura.
Roma-Inter, Riise: “Voglio esserci”
di 20 Settembre 2010Commenta