Commentare cinque reti non è – per certi versi – complicato: la forbice di gol che separa la Roma dal Cagliari evidenzia quale delle due formazioni non ha ancora trovato nè equilibrio di gioco e neppure il giusto spirito. Da La Gazzetta dello Sport:
È successo di tutto. L’ennesima puntata della saga dei Conti, la grande serata di Bisoli, un Cossu di nuovo ad altezza Nazionale. Più di ogni altra cosa, però, fa notizia che la Roma abbia preso una sberla tipo Manchester. Cinque gol subiti, un fallo criminale di Nicolas Burdisso, Totti sostituito, Borriello non pervenuto. Lo 0-0 col Cesena alla prima, la bastonata del Sant’Elia: sono bastati 180 minuti per declassare la Roma. Nella notte di Cagliari lo scudetto pare un’utopia. A pensarci bene, Pier Paolo Bisoli ha vinto due volte: al Sant’Elia e al Manuzzi, perché il Cesena che ha battuto il Milan in Serie A ce l’ha portato questo ex mediano del Cagliari di Mazzone, detto «Bisolone» per la stazza.
Bisoli viene da Porretta Terme, sull’Appennino tosco-emiliano. Un montanaro concreto, che non ha smontato il Cagliari di Allegri. L’impalcatura era buona e l’ha mantenuta: Cossu dietro due punte. Riverniciato Acquafresca, reduce da malinconici mesi a Genova. Solito Matri Terminator, gloria pure per Lazzari, e vittoria ritrovata (mancava da febbraio).
LA SVOLTA È chiaro che se a Burdisso sull’1-1 non fosse partita la vena, racconteremmo forse un’altra storia. Il fallo demenziale su Daniele Conti è stato il punto di svolta. La Roma, che era andata sotto di una rete e si era rimessa in pari con De Rossi di testa, ha subito il 2-1 su rigore, è rimasta in dieci e non ci ha capito più nulla. Per inserire un difensore, Guillermo Burdisso fratello del «cattivo» Nicolas, Claudio Ranieri ha tolto Totti. Col senno di poi, la peggiore delle scelte.