Lotito e Sensi meritano fiducia

di Redazione Commenta


 Dalla Gazzetta dello Sport:

Che Roma sarà quella che schiera davanti Totti e Borriello? E come risponderà la Lazio con un Hernanes che ha più dimestichezza con i compagni?
Gli scettici sono ancora molti, tanto è vero che gli abbonamenti in casa biancoceleste sono poco più di undicimila e quelli giallorossi non molti di più. Perché impera il pessimismo? I tifosi non si fidano e vogliono toccare con mano, in specie dopo il debutto in campionato di entrambe le squadre della Capitale.
Stavolta, invece, voglio andare controcorrente e dire che è tempo di cominciare a sorridere. D’altronde non ci sarà da attendere, perché stasera i giovanotti di Ranieri si esibiranno a Cagliari, mentre domani all’Olimpico sarà di scena il Bologna. Dunque, sono ottimista e cercherò di spiegarne le ragioni. Finalmente a Trigoria hanno azzeccato l’acquisto, perché erano mesi che si predicava di prendere una punta che finalizzasse la mole di gioco romanista.
Conti e Pradè hanno così varcato l’Oceano per andare a ripescare un ex su cui si faceva grande affidamento. Fino ad oggi, quella scommessa non è stata vinta, perché Adriano è tuttora un oggetto misterioso. Così, Rosella Sensi ha voluto fare un bel regalo a Ranieri prendendo al volo un ragazzo che era diventato appetito di molti. Scelta azzeccata, ne sono certo, ma solo il futuro potrà dirci se questa mia previsione è giusta o meno. D’altra parte, anche sulla Lazio me la sento di scommettere, perché Lotito, dopo un periodo di apparente immobilità, si è mosso assai bene sul mercato, pescando un centrocampista definito il profeta: soprannome che la curva nord ha subito adottato. C’è, è vero, qualche incertezza sull’affidabilità del pacchetto difensivo. Per il resto, invece, la squadra mi sembra ben equilibrata e forte dal centrocampo in su. In effetti, pure a Genova contro la Samp, la Lazio non ha demeritato e se ha finito col perdere, molto lo deve alla malasorte. Dunque, sorridano le due curve, perché il futuro potrebbe essere più roseo di quel che gli scettici prevedevano (e prevedono).
 


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