A conferma di quanto encomiabile sia l’atteggiamento del professionista John Arne Riise, il norvegese – reduce da un trauma cranico che ne richiede immediato stop – non ha esitato un attimo a dirlo: “Sono rimasto stordito per gran parte della giornata e non ricordo nulla di quello che è successo, ma fosse per me giocherei già stasera“. Invece: lo stop è di circa un mese e Morland Dagbladet, capo della lega calcio norvegese, rincuora il terzino e gli indica il da farsi: “Ora John Arne deve stare a riposo“. Infine,da regiostrare le parole dell’ex medico sociale giallorosso – Mario Brozzi – che ricorda alla trasmissione radiofonica “Tana libera tutti” che lo stesso tipo di incidente capitò a Philippe Mexes: “Io ebbi questo problema con Mexes, fui molto cauto perchè il medico dello sport si trova in un ambiente che di medico non ha nulla. Quando arrivai vicino, Mexes si stava riprendendo, dopodichè si alzò e durante la ripresa del gioco il collaboratore di Spalletti mi fece notare che chiudeva in ritardo. Andai da lui e gli chiesi: ‘Come ti senti?’ e lui ‘Bene perchè cosa è successo? Anzi, qualè il risultato, stiamo vincendo?‘. Lo feci subito uscire e lo sottoponemmo a un analisi ogni 7 giorni che serve a verificare la condizione di un particolare metabolita cerebrale. Quando il cervello ricomincia a produrlo il giocatore è fuori pericolo per quanto rigurada la sindrome da secondo impatto. Ogni volta che c’è un trauma cranico con perdita di conoscenza è meglio fare accertamenti in centri specializzati“.
Trauma cranico, Brozzi: “Quando Mexes stava giocando senza ricordarsi nemmeno il risultato…”
di 7 Settembre 2010Commenta