Fa la sua figura per un’ora buona una bella Roma, trame pulite e occasioni anche limpide, prima di arrendersi alla condizione imperfetta di qualche protagonista, come Pizarro e De Rossi. Una volta sotto, Ranieri gioca perfino la carta Adriano, a destra per sottrarlo a Maicon, comparsata patetica. L’immagine peggiore è quella dei teppisti travestiti da tifosi, fumogeni e sospensioni del gioco, una vergogna che non conosce fine, la migliore una squadra che può uscire a testa alta dal confronto con i campioni di tutto. Per essere un primo approccio stagionale, difficile attendersi qualcosa di meglio, e più spettacolare, di un primo tempo ricco di spunti, di occasioni, di colpi spesso geniali, quelli che hanno in repertorio Totti, Sneijder, ma anche Eto’o, Maicon, a sprazzi Menez.
La Roma è salita a San Siro a giocarsela da protagonista, questa Supercoppa, fa ridere qualche commento televisivo, come quello di Beppe Dossena che sottolineava le difficoltà dell’Inter contro le squadre molto chiuse, definizione discutibile per chi si presenta in campo con Totti, Vucinic e Menez, per non parlare delle incursioni di Cassetti e Riise. Le splendide illuminazioni del capitano non le ha sfruttate al meglio il montenegrino, conclusione su Julio Cesar, mentre ha avuto una geniale intuizione il norvegese, inserimento centrale e sinistro di prima intenzione a sorprendere il portiere. Peccato che tutto sia stato vanificato da un clamoroso errore di Juan, che ha ciccato il rinvio su un appoggio di Vucinic a ridosso della linea di fondo, consegnando a Pandev il pallone del pareggio, un po’ stretto per i romanisti. Ripresa, e l’ingresso di Adriano al posto di Vucinic è il segnale della resa: l’Imperatore, si direbbe in gergo ippico, non è da corsa.Doppio Eto’o per consegnare la Supercoppa all’Inter, Lobont largamente rivedibile.
La Roma onora l’impegno
di 22 Agosto 2010Commenta