E fanno sette: con il divieto di trasferta a Bergamo salgono a tale numero le volte in cui i tifosi romanisti hanno dovuto rinunciare a seguire la propria squadra quest’anno.
Il Casms (comitato di analisi sulle manifestazioni sportive) ha dato il suo niet proprio nella giornata di ieri, spiegando come per una volta la responsabilità ricada non sui romanisti:” La pericolosità (dei tifosi dell’Atalanta nda) sarà attentamente valutata anche per il prosieguo del campionato”.
I supporters romani quest’anno hanno già saltato più di metà trasferte e il Ministero dell’Interno non può far altro che constatare come le squadre non si siano ancora date un regolmento preciso nei confronti dei loro sostenitori, che rispecchi le direttive di sicurezza (la cosiddetta “tessera del tifoso”).
Un concetto talmente astratto che le persone preferiscono rimanere in casa non perchè le trasferte non siano sicure, ma perchè non capiscono i reali motivi di questi continui divieti, scritti in “burocratese” che mal si concilia con la passione del tifo.