Dal Romanista:
Tridente sì, tridente no. E’ sempre questo il dubbio che ci assale ogni volta che vediamo la Roma al completo, almeno nel reparto offensivo. Lo scorso anno il dubbio era sul To-To-Vu (Toni, Totti, Vucinic), quest’anno tocca togliere il To di Toni e aggiungere l’Ad di Adriano. Per fortuna che Ad-To-Vu suona male, altrimenti saremmo stati costretti a portarcelo dietro per tutta la stagione. Il fatto che suoni male come pronuncia, però, non vuol dire che sia un tridente che non vedremo in campo nella prossima stagione, anzi. L’esperimento contro la Selezione Riscone-Brunico, condizione fisica a parte, è da considerarsi positivo. Lo ha confermato anche Ranieri, che si è detto “intrigato” da questa soluzione e lo hanno ripetuto un po’ tutti quelli che hanno parlato in questi giorni. Da Perrotta a Vucinic passando per Fabio Simplicio: il tridente è possibile a patto che ci sia la disponibilità e il sacrificio di tutti. Ranieri ha cominciato a provarlo fin dal primo giorno «perché lo scorso anno non ho avuto la possibilità di fare le prove» e questa è già un’indicazione sul fatto che il tecnico sembra intenzionato a cercare di far coesistere seriamente quello che ha definito come un «tridente importante». Il test coi boscaioli non è stato probante, ma alcune indicazioni le ha fornite lo stesso. La prima è che in qualsiasi tridente manderà in campo Claudio Ranieri, la punta centrale sarà sempre e comunque (a meno di infortuni ovviamente) Francesco Totti, con Vucinic e Adriano destinati a partire larghi. Ma mentre per il montenegrino giocare esterno non è mai stato un problema, per il brasiliano, abituato ad un tipo di gioco più statico in mezzo all’area di rigore, potrebbe essere un problema adattarsi a partire largo. Nella prima uscita stagionale lo ha fatto, alternandosi con Vucinic con il quale si è scambiato spesso la posizione: l’orientamento di Ranieri è comunque quello di farlo partire sulla destra in modo che possa rientrare sul sinistro e concludere in porta.