Dal Romanista:
Con gli arrivi di Simplicio e Adriano la Roma ha allungato la lista dei suoi giocatori brasiliani, confermando il profondo feeling che la lega a quel Paese. Un feeling molto moderno, però, visto che il primo brasiliano in giallorosso, Dino Da Costa, arrivò solo nel 1955. Poi la patria del samba divenne pian piano terra di conquista per la società giallorossa, che dopo i colpi non eccezionali di Sormani, Amarildo, Da Silva e Jair fece bingo con Falçao, il suo primo straniero dopo la riapertura delle frontiere del 1980. Sulla sua scia di brasiliani ne sono arrivati altri ventiquattro, fino ad Adriano, il trentesimo della storia in giallorosso. Ed è curioso notare che ben quindici di loro sono stati pescati dalla Roma nello stato di San Paolo, da dove arriva lo stesso Fabio Simplicio, che con i concittadini Taddei e Baptista (se rimarrà) potrà vivere anche di ricordi d’infanzia. A questo punto bisogna dire che i brasiliani “paulisti” visti con la maglia della “magica” sono stati spesso gente tranquilla, molto diversa dallo stereotipo dell’abitante di quelle terre, tutto allegria, divertimento e samba. Sarà forse il clima diverso rispetto alle città della costa atlantica e la provenienza da una megalopoli con mille problemi, oppure proprio una tendenza dei “paulisti” ad europeizzarsi più facilmente dei loro connazionali di altre regioni, fatto sta che di gente come loro c’è sempre stato poco da dire.