Cesare Ruperto, Presidente del Collegio arbitrale chiamato a certificare la bozza di accordo raggiunta da Italpetroli e Unicredit per la dissolvenza del debito della holding petrolifera attraverso la cessione all’Istituto di credito di tutti gli asset societari (tra cui la A.S. Roma), sta cercando di velocizzare il passaggio della scrittura delle motivazioni che porteranno alla sentenza definitiva. Differentemente a quanto accade nella prassi giuridica, l’arbitrato infatti prevede la trafila opposta: ad accompagnare verso la decisione, sono necessariamente preventive le motivazioni. In tal senso, la tempistica parla chiaro: arbitrato aperto lo scorso 24 febbraio 2010, da lì sei mesi (180 giorni) di tempo utile per la conclusione. Ovverossia, il 24 agosto prossimo. Lo scenario paventato in questi giorni era semmai il contrario: che il Collegio degli arbitri dovesse prodigarsi nella richiesta alla Camera arbitrale presso la Camera del Commercio di Roma di una proroga. Ogni previsione, infatti, andava verso lo sforamento del tempo utile: tale percorso, in maniera cauta e opportuna, è stato naturalmente seguito ma – rispetto a qualche giorno fa – sta ora prendendo corpo anche l’ipotesi agli antipodi. Ovvero, che gli Arbitri riescano a chiudere il lavoro specifico precorrendo i tempi. Il tentativo è quello di terminare la stesura delle motivazioni – già in corso – entro la fine di luglio: nel frattempo, Unicredit e Italpetroli proseguono la definizioni dell’intesa senza trascurare alcun dettaglio e l’escamotage utilizzato dal Collegio degli arbitri per non correre il rischio di vanificare il lavoro iniziato sarebbe quello di lasciare appositi spazi bianchi laddove occorra puntualizzare elementi della trattativa che le due società non hanno ancora archiviato in maniera positiva. Nel caso in cui l’opzione dia i frutti sperati, il mandato a vendere la Roma potrebbe giungere anzitempo. Inutile ribaditre che, in via ufficiosa, il lavoro di individuazione di un acquirente per la società giallorossa è già cominciato ma Unicredit – al fine di avviare ufficialmente le pratiche di vendita – deve attendere inevitabilmente la fine dell’arbitrato. Se ai dati di fatto aggiungiamo poi che il magistrato Cesare Ruperto sia noto per l’avversione nei confronti dell’aria condizionata (non la utilizza mai, giunti nel suo ufficio si sta con le finestre rigorosamente chiuse) tutto porta a pensare che neppure il Presidente del collegio degli arbitri abbia poi tanta voglia di passare un agosto chiuso nelle stanze di lavoro. Meglio, indubbiamente meglio, la frescura della Ciociaria…
Arbitrato Italpetroli – Unicredit: Ruperto e la “corsa contro il tempo”
di 14 Luglio 2010Commenta