Dal Romanista:
Oggi si decide il futuro della Roma. Intorno a mezzogiorno Unicredit e Compagnia Italpetroli dovranno presentarsi davanti al presidente del collegio arbitrale, Cesare Ruperto. Al momento, non sarebbe ancora stato trovato un accordo. In questo caso, da fonti vicine alla famiglia Sensi trapela che l’intenzione della holding, che ha in pancia l’As Roma, sarebbe quella di rimettersi alle decisioni del collegio. L’ultima parola spetterà comunque alla presidentessa Rosella Sensi. I legali hanno lavorato anche ieri. Un giorno festivo. I colloqui non si sono mai interrotti, perché in gioco c’è il futuro di un bene prezioso per milioni di persone: l’As Roma. Conviene sottolinearlo. In questi giorni così importanti per Compagnia Italpetroli, gli avvocati della famiglia Sensi hanno pensato al bene della squadra di calcio. È soprattutto anche su questo, su ciò che attenderebbe l’As Roma se i Sensi si facessero da parte, che si gioca la partita tra la banca e Compagnia Italpetroli. Al di là delle differenze di valutazione sugli asset della holding, Rosella Sensi non vuole che la Roma faccia la fine della Lazio. Ricordate cosa accadde nel 2002? Il crac della Cirio costrinse Cragnotti a mollare il club. Capitalia – che nel 2007 si è fusa con Unicredit – assunse il controllo della squadra, convinta di poterla cedere in poco tempo. Invece, dovette tenersela fino a quando nel 2004 non spuntò Lotito. Quando subentrò, la Lazio aveva ormai perso i suoi pezzi migliori. I Sensi – è quanto trapela da fonti prossime alla famiglia – lotteranno fino all’ultimo per evitare che tutto ciò si ripeta adesso con l’As Roma. Perché, esattamente come otto anni fa con la Lazio, anche adesso sembrerebbe non esistere un compratore. Un acquirente pronto ad investire subito sulla Roma.