Dal Corriere della Sera:
Consacrazione o addio. La stagione che comincerà fra tre settimane esatte col raduno di Trigoria, sarà comunque uno spartiacque per Jeremy Menez. La permanenza del talentuoso francese «non è in discussione», dicono a Trigoria e, per la verità, nessuno si è concretamente fatto avanti col suo procuratore Bernes e tanto mento con la società per portarlo via dalla Capitale. «Non è in discussione», già, con l’aggiunta della solita postilla ad accompagnare molte perentorie dichiarazioni di incedibilità, soprattutto nella Roma dell’autofinanziamento: se in tempi ragionevoli ci fosse un acquirente ben intenzionato, non troverebbe le porte sbarrate. Dando per scontata la sua conferma in giallorosso, dunque, a ventitrè anni è giunta l’ora di spiccare il salto di qualità ad alti livelli. Non sarà semplice, perché dal suo arrivo in Italia non si è ancora capito se sia la Roma a rappresentare un lusso per Menez, oppure se al fantasista vada effettivamente stretta una realtà come quella giallorossa. Per avere risposte simil-definitive sul suo conto, non è secondario il tema del modulo tattico adottato dalla squadra. Come esterno offensivo, Vucinic è più affidabile e, nelle vesti di trequartista, Perrotta e il neo arrivato Simplicio garantiscono maggiori equilibri.