Mondiali 2010, Francia – Domenech, game over? Mexes, Menez, Frey, Benzema: rimpianti. E Gallas: un affare?

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 La clamorosa – e più che probabile – eliminazione della Francia dopo il primo turno di qualificazione dei Mondiali 2010 in Sud Africa potrebbe essere la prima, grande sorpresa di questa Coppa del Mondo e decretare inevitabilmente la fine di un ciclo che avrebbe in Raymond Domenech il principale indiziato a pagare per tutti. Non sarebbe – dal punto di vista dei risultati – uno shock l’eliminazione francese (con i transalpini in affanno già nel corso delle qualificazioni al Sud Africa e capaci di starppare il biglietto solo in seguito allo spareggio con l’Irlanda e al colpo di mano di Tierry Henry) ma il dato di fatto è che una delle due finaliste della passata edizione sta per salutare in fretta e furia. Nelle due partite giocate, Anelka e compagni non hanno fatto bene: sotto accusa tutti i reparti, indice puntato contro la mancanza di carattere e lo spogliatoio spaccato. Si è parlato dell’odio dei senatori nei confronti di Gourcuff, s’è detto che il trequartista del Bordeaux non parli con nessuno. Lacune evidenti che l’undici titolare non ha saputo mettere sotto il tappeto con prestazioni all’altezza. Attacco sterile, Gallas – si parla di Roma, di Juve – una delusione, le scelte del commissario tecnico incomprensibili (sotto 1-0 contro il Messico, Domenech sostituisce attaccanti con centrocampisti), le mancate convocazioni (Mexes, Menez, Frey, Benzema), gli incastri astrali. Che c’azzeccano? Bhè, oramai è noto: la notte prima di ogni partita, il commissario tecnico dei Bleus studia la situazione degli astri per capire. Legge l’oroscopo dei suoi giocatori e decide se è il caso che giochino o no. Lo ha dichiarato lo stesso Ct in più di una circostanza:

A parità di bravura scelgo chi mandare in campo facendo un’analisi del suo segno zodiacale e della situazione delle stelle in quella giornata. La regola comunque sarebbe questa: può giocare solo uno scorpione per volta. Perché altrimenti c’è il rischio che se ne metto due contemporaneamente giocano soltanto tra di loro. Li metto insieme solo quando la situazione è disperata. I leoni, invece, non posso metterli in difesa. Hanno un grave problema: prima o poi avranno voglia di provare qualcosa di difficile“. Messa così, vien da pensare che Domenech già sapeva come sarebbe andata. Gliel’avevano suggerito le stelle. Però ieri sera, di fronte all’amarezza di una Nazione intera che dopo il triplice fischio ha archiviato ogni speranza di passare il turno, lo stesso Domenech ha dovuto ammettere:Sconfitta della mia politica? E’ la sconfitta della nazionale francese ma sì, in un certo modo è anche una mia sconfitta. Dobbiamo avere un pò di orgoglio. Resta una minima possibilità di qualificarci, ma dobbiamo avere l’orgoglio di reagire, almeno questo. Non dipende da noi, non si può parlare di possibilità, ma è più per l’orgoglio e per la fierezza che dobbiamo dimostrare qualcosa. Se ho detto qualcosa ai giocatori? No niente, ancora niente. Aspetto, perchè devo trovare le parole e perchè resta ancora una partita da giocare. E bisogna giocarla“. Già. E già te li vedi: in porta Plutone, in attacco Marte, trequartista Saturno. Sempre che ai senatori stia bene così.


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