Dal Romanista:
«Serve una cosa ancora in fase difensiva: diciamo che cercheremo un vice-Riise perché lui lì deve avere un ricambio». Claudio Ranieri non ha dubbi: la Roma del prossimo anno non può fare a meno di un sostituto di Thunderbolt. Anche perché nella stagione appena passata il norvegese è stato sorretto da una grande condizione fisica. Ma se John si prendesse anche solo un’influenza? Per la Roma sarebbe emergenza. Con Tonetto che ha lasciato, a Trigoria si è partiti alla ricerca di un esterno sinistro che possa essere una valida alternativa al norvegese. Uno che possa accettare di fare la panchina, ma anche in grado di giocare in Champions League se ce ne fosse bisogno. La soluzione non è facile da trovare, anche perché c’è sempre bisogno di fare i conti con il budget non enorme a disposizione della Roma, che i soldi a disposizione dovrà spenderli in altri ruoli (vedi il riscatto del prestito di Burdisso, che Ranieri considera una priorità assoluta). Un nome che può fare gola alla Roma è quello di Fabio Grosso. L’uomo simbolo del mondiale di Germania 2006. Qualche giorno fa ha ricevuto la mazzata dell’esclusione dai 23 per il Sudafrica. Una notizia spiacevole ma non del tutto inaspettata, colpa di una stagione difficile nella quale lui non si è riuscito a salvare dal disastro juventino. E il nuovo corso bianconero potrebbe non prevedere il suo utilizzo. O, per lo meno, a Torino non si strapperebbero i capelli per la sua eventuale partenza. Grosso va per i 33 anni (li compirà a novembre) e, considerando che lo scorso anno la Juve nell’ultimo giorno di mercato lo ha tolto al Lione per 2 milioni di euro, la questione del costo del cartellino non dovrebbe essere un problema insormontabile. Resterebbe da capire se l’uomo del rigore decisivo nella notte di Berlino accetterebbe di venire a fare la riserva. Forse sì, visto che il ragazzo avrebbe voglia di riscattarsi e potrebbe farlo nella città in cui è nato. Già, perché Grosso romano di nascita, anche se è poi cresciuto in Abruzzo prima di affermarsi a grandi livelli tra Perugia e Palermo. Un’ipotesi affascinante, insomma.
: