Claudio Ranieri, nella Top 11 del Corriere dello Sport, è stato indicato il miglior allenatore dell’anno. Ecco l’intervista rilasciata dal tecnico romano nell’edizione odierna del giornale:
“E’ l’ultima intervista di questa stagione. da oggi sono in vacanza e stacco per un pò. Mi ha fatto tantissimo piacere, ma come sempre viene premiato il gioco di squadra. Se sono arrivato a fare una buona stagione è grazie ai miei collaboratori ed ai calciatori che oltre ad essere bravi sono anche bravi ragazzi. Poi per vincere serve il coktail giusto e anche un pizzico di fortuna. Ma siamo arrivati fino in fondo. E la Roma moralmente ha vinto, per quello che ha fatto sul campo. I giocatori hanno saputo reagire, hanno voluto dire no ad un’annata anonima.”
Questa è una squadra un pò avanti con gli anni, saprà ripetersi?
“Nel calcio non conta il nome o la carta d’identità, conta la voglia di mettersi in discussione. Io ho sempre fatto così, anche da calciatore. Tra i miei ragazzi non voglio che nessuno si senta arrivato, che pensi di aver fatto il massimo. Certo, questa squadra ha fatto qualcosa di incredibile. Ottanta punti, 24 risultati utili consecutivi e dopo la sconfitta contro la Samp altre tre vittorie. Difficile fare meglio, ma ci proveremo.”
Anche Buffon, a distanza di un anno, ha riconosciuto l’errore commesso dalla Juve con il suo esonero.
“Io e i giocatori lo sapevamo. Sono andato via in silenzio perchè fa parte del mio stile, ma non poteva contare solo il nome della Juve. In serie B erano rimasti undici campioni, siamo ripartiti da neo-promossi ed abbiamo fatto un terzo e secondo posto. Io e i giocatori sapevamo di aver fatto il nostro lavoro e anche di più. I fatti mi hanno dato ragione, ancor più di quanto immaginassi. Certo, oggi a distanza di un anno vado in vacanza con uno stato d’animo diverso. Ma anche quando sono andato via dalla Juve sapevo di aver fatto un buon lavoro. Il massimo in quella situazione. Dopo l’eliminazione in Champions c’era stato un certo rilassamento, dovuto anche ai tre punti di vantaggio che avevamo sulla quarta, che ha portato ad una serie di pareggi. Questo fa parte del gioco, è acqua passata. A me fa piacere quello che ha fatto la Roma, come ha reagito”
Sono cambiati i rapporti con i tifosi.
“Questo è un aspetto che mi sta particolarmente a cuore. Aver riportato la gente all’Olimpico, aver riempito con i nostri tifosi gli altri stadi, da Bari, a Parma a Verona. Abbiamo regalato al nostro pubblico una speranza, un sogno, un’illusione. Ma siamo stati di aprola. In tempi non sospetti avevo detto che il campionato si sarebbe deciso all’ultima giornata. Così è stato.”
Eppure lei poco dopo essere arrivato era stato duro con i tifosi, pre i fischi al gol della vittoria contro il Bologna.
“Sono arrivato in un momento di confusione. La paura di rivivere una stagione come quella dei quattro cambi di allenatore era tanta. Poi con l’impegno e i risultati abbiamo riportato i tifosi allo stadio. Si sono resi conto che avevano un allenatore che sapeva il fatto suo.”
Con un’esperienza internazionale di prmo livello e che ha ricostruito grandi squadre.
“Ho lavorato sodo, sin dal primo giorno. ho dato tutto me stesso. I giocatori mi hannos eguito, abbiamo fatto un blocco unico.”
Con i giocatori ha creato un rapporto solido ancha a livello umano
“Quello viene al primo posto. E’ fondamentale per costruire una squadra vincente. L’importante è il gruppo, far sentire importanti tutti gli elementi della rosa, anche il ventiquattresimo. E’ quello che cerco di far capire sempre ai giocatori. E’ importante che si sentano coinvolti nel progetto. E’ un gioco di squadra, tutti sono importanti, anche chi gioca meno. E sono proprio quelli che possono decidere la partita della svolta.”
Lei non ha avuto difficoltà a manadre in panchina Totti o a sostituirlo alla fine del primo tempo. Un segnale importante per gli altri giocatori e per il gruppo.
“Per me sono tutti sullo stesso piano quando devo decidere, anche se il capitano ha un ruolo importante, al di là della fascia che indossa in campo o al gagliardetto che consegna alla squadra avveraria. So cosa significa perchè sono stato capitano anche io. Totti è il mio primo uomo in campo. Ho sempre sostenuto che se un’idea semplice viene sostenuta da tutti diventa un’idea fortissima.”
La società sta cercando di accontentarla, dopo Simplicio ecco Adriano, un altro rinforzo per la Roma
“Cerco di fare un ragionamento esterno non da allenatore della Roma. Nove anni fa questa società vinse uno scudetto spendendo tanto. Poi ci sono stati dei problemi, il presidente Sensi è stato male, è subentrata la figlia, che ha preso il comando delle operazioni. Ma questa società tra le difficoltà ha sempre cercato di fare il massimo. Negli ultimi 10 anni ha sbagliato solo la stagione dei 4 allenatori cambiati. Poi è sempre stata protagonista. E’ uan società a conduzione familiare che ha fatto grandissime cose. La dottoressa Rosella sensi, conti, Pradè, loro vogliono per primi il bene della Roma quanto me, perchè sono tifosi. In altre società ci sono presidenti che hanno altri interessi, che sono appassionati di calcio ma non tifosi. La famiglia Sensi ha dato tantissimo. Capisco i tifosi che vorrebbero sempre di più. All’ultima mezz’ora siamo arrivat secondi contro una corazzata, una cosietà che ha speso tanti soldi. Certo, in questi anni sono stati commessi alcuni errori, ma solo chi non opera non sbaglia. Comunque in questi anni la Roma èsempre rimasta ai vertici del calcio italiano.”
Adriano è una scommessa.
“Sarò in contatto con la società ogni giorno, ho lasciato tutti i programmi. Aspettiamo l’ufficialità. L’importante è riuscire a fare quello che abbiamo pensato. Qui ci sono bravi giocatori che hanno dato tanto, quelli che hanno giocato meno e vogliono andare via li accontenteremo. Affronteremo una stagione che sarà acnora più impegnativa di quella appena conclusa. Sappiamo quante energie toglie la Champions. Ci servono rinforzi che diano tutto. A me piacciono le scommesse, tutta la mia carrera è stata una scommessa.”
Ai giocatori prima di andare in vacanza ha fatto qualche raccomandazione?
“L’importante è che si riposino. Quello che conta è la mente, recuperare voglia di ricominciare a lottare. Quando saremo a luglio non vedranno l’ora di ripartire. Il precampionato sarà fondamentale e poi partire col piede giusto.”
Si ricomincia il 22 agosto con la Supercoppa, ancora contro l’Inter. Ci ci sarà quella sera sulla panchina avversaria?
“Non mi interessa, in ogni caso sarà un ottimo allenatore che guiderà una garnde squadra. Ma io penso solo alla Roma. sarà una stagione impegnativa, anche le nostre avversarie penseranno a rinforzarsi. Chi non avrà indovinato gli acquisti non andrà lontano.”
La Juventus si è affidata a Delneri.
“Gigi è un allenatore con grande esperienza. Ma oltre a lui è arrivato Marotta. E’ importante avere un dirigente che sa di calcio…(ride ndr)”
E tra le altre chi vede in crescita?
“La Lazio non potrà ripetere un campionato come quello passato. Avrà risolto i suoi problemi e cercherà di rinforzarsi. Lo stesso faranno Genoa e Napoli. Non non ci faremo trovare impreparati.”
Lei ha detto: “Visto che in questo gruppo ci sono bravi ragazzi, il bandito lo faccio io…” Eppure non abbandona mai il suo aplomb…
“Il bandito che c’è in me lo conscono solo i giocatori. In pubblico sono uan persona, nello spogliatoio un’altra.”