Dal Romanista:
Batte forte il cuore di Modena. Come nella coreografia che è comparsa all’inizio della diciannovesima Partita del Cuore che si è disputata ieri sera tra la Nazionale Cantanti, in cui ha giocato Luca Toni, e il Team Telethon allenato da Claudio Ranieri. La città emiliana si è ritrovata sulle tribune del Braglia, abituato ad ospitare le gesta del Modena e del Sassuolo, ma poco avvezzo a serate come quelle di ieri sera. Tutto blindato intorno allo stadio, inaccessibile con qualsiasi mezzo di che cammini su ruote. Ci sono le bandiere, ma non sono quelle delle squadre di calcio, ma sono quelle rosso Ferrari. Sembra si sentirlo l’odore della Formula Uno, da queste parti e non è un caso che Fernando Alonso e Felipe Massa raccolgano più applausi di Raul Bova e Claudio Baglioni, che comunque in quanto a fan si difendono bene. “Tremate tremate, le rosse son tornate con Fernando, con Giancarlo e con Felipe” e poi “Ferrari il sogno di una vita. Felipe e Fernando la certezza del momento” si legge nella curva nord del Braglia. Qui è tutto rosso (anche se in politica le cose stanno cambiando anche in una delle roccaforti della sinistra) per definizione, ma oltre al rosso ieri sera c’era anche un po’ di giallorosso. C’era Claudio Ranieri, che si è seduto sulla panchina del Team Telethon «prima di questa avevo diretto solo la Nazionale cantanti inglese, c’era gente del calibro di Eric Clapton e Rod Stewart» e c’era Luca Toni che da queste parti ci è nato e ci abita (nella zona Montale) quando non è impegnato con la Roma in giro per l’Italia e per l’Europa. E’ stato chiamato all’ultimo per sostituire Luca Barbarossa, che è giallorosso fino al midollo, al centro dell’attacco della nazionale cantanti ma Luca, che nell’applausometro del Braglia ha preso uno dei punteggi più alti, non ha voluto strafare e si dalle parti della porta avversaria c’è arrivato poche volte. Nel primo tempo ha anche reclamato per un fallo di mano che l’arbitro Rosetti, che qualche responsabilità sulla mancata vittoria dello scudetto da parte della Roma ce l’ha, non ha voluto concedere. La storia si ripete. Di romanisti dichiarati, comunque, ce ne sono altri: da Marco Amelia, che a Roma vorrebbe tornare a giocarci, a Giancarlo Fisichella, fascia di capitano al braccio e un gran gol nel primo tempo, passando per Claudio Baglioni e Giorgio Pasotti oltre ad Antonio Cassano, che qualcosa di buono con indosso i colori giallorossi l’ha fatta. A fare da contraltare ci sono Pavel Nedved e Eros Ramazzotti oltre a interisti vari sparsi qua e là. Un po’ di giallorosso anche sugli spalti perché in mezzo a tante bandiere della Ferrari spicca, sotto la tribuna stampa, una ragazza con la maglia giallorossa numero 10. Il nome sulle spalle non può che essere quello di Francesco Totti.