Bayern Monaco-Inter, Mourinho: “L’Italia ci tiferà contro, normale”

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 Jose Mourinho nel corso della conferenza stampa della vigilia di Bayern Monaco-Inter, finale di Champions League in programma a Madrid sabato 22 maggio.
RAPPORTO CON VAN GAAL.Abbiamo lavorato insieme tre anni, la mia casa e la sua distavano 50 metri e si lavorava per 24 ore. Abbiamo avuto un rapporto per me speciale. E’ stato un piacere lavorare per lui. Come ho detto qualche giorno fa, lavoravo come un animale, ma con tantissimo piacere. Ho imparato da lui che per arrivare devi lavorare tanto, e questo mi è rimasto. Sembra ieri, invece sono passati 12-13 anni. Non dimentico il periodo e la persona, che è stata fantastica con me“.
INTER SENZA COPPA PER 45 ANNI. La finale della Champions è sempre importante, se è la prIma volta o solo l’ultima, non conta. E’ il significato della Champions che conta. Immagino che per i tifosi dell’Inter sarà un evento straordinario, perché 45 anni sono tanti. La maggior parte dei tifosi non era ancora nata. Negli ultimi anni comunque l’Inter ha avuto una storia di successi. Ma questa vittoria sarebbe speciale e per me sarebbe fantastico dare il mio contributo per una occasione simile”.


PRESSIONE.La pressione la sentirò domani, perché mi conosco. So come vivo le vigilie, mi conosco perfettamente. Domattina mi sveglio e mi dico “Fra qualche ora gioco la finale di Champions”. Il cuore più veloce, la temperatura del corpo si alza un pochino, poi si lavora ancora, si prepara la partita. Quando arrivo allo stadio ed esco dal pullman finisce tutto, perché inizia quello che mi piace, il mio habitat naturale. Su Madrid e il Real? NOn è un problema per me. Chi gioca una finale di Champions non può pensare un’altra cosa per essere preoccupato di altre. Penso solo a questo sogno, che non è un’ossessione. Ripeto, noi giochiamo per un sogno. Non per un’ossessione. Domani dopo la partita vita nuova per tutti. Vacanze, campionati del mondo, stesso club, un altro club… ma fino a domani nessuno pensa a queste cose“.
L’ULTIMA IN NERAZZURRO?Non posso dire oggi l’ultima partita e non lo dirò domani. Se davvero cambierò, sarà triste, brutto. Non dimentico gli amici con cui ho fatto delle guerre, sportive“.
LA GARA PIU’ IMPORTANTE. E’ sempre la prossima. La prossima partita è sempre la più importante, anche quando giochi in Coppa Italia contro il Livorno. E’ solo così che puoi vincere, solo così che abbiamo vinto tutto quest’anno. E’ chiaro che quando arrivi all’ultima partita stagionale e giochi la partita più grande del calcio di club, perchè per me l’Intercontinentale è una cosa piccola, diventa una cosa grandissima“.
TIFO ITALIANO.Non conosco un tifoso del Benfica che tifava Porto e viceversa, quando hanno giocato le finali. E’ la nostra cultura, e anche la vostra. Un tifoso del Milan e della Juve non può tifare l’Inter. E’ la normalità e non è un problema. I tifosi del Real non sono tristi di non vedere qui il Barcellona. Non possiamo cambiarci“.


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