Roma, la “strana” carriera di Doni. Da inamovibile a soprammobile, meno che per Dunga

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 Dopo il brasiliano Rodrigo Taddei, un altro nodo da risolvere per la Roma nelle scelte del prossimo calciomercato, sarà quello destinato a decidere il futuro del portiere brasiliano Doniéber Alexander Marangon, ovvero Doni (Jundiaí, 22 ottobre 1979). Strana carriera quella del portiere giallorosso. Arrivato in sordina nell’estate del 2005 dalla squadra brasiliana Juventude (a cui verserà di tasca propria 18.000 euro della clausola rescissoria), trovò a sbarragli la strada un giovane portiere proveniente dal vivaio giallorosso, quel Curci che provò in tutti i modi a rendergli la vita difficile a i tempi della convivenza dei due a Trigoria, e che proprio domenica scorsa ha provato a tenere la porta del suo Siena inviolata contro l’Inter, per permettere alla “sua” Roma di vincere lo scudetto. E per uno strano scherzo del destino, Doni perderà la maglia da titolare nel corso dell’ultima stagione, proprio “per colpa” di un altro n.12, tra l’altro anch’egli brasiliano: quel Julio Sergio a cui Ranieri ha conferito fiducia piena durante lo stop di Doni e a cui non ha più rinunciato. Fattore questo che potrebbe portare il portiere giallorosso a cercare fortuna altrove, precisamente in Spagna nella Liga: ma se ne saprà molto di più solo dopo il vertice dei prossimi giorni tra la Sensi e Ranieri.
Il legame con Spalletti
– Sicuramente Doni è legato a filo doppio all’ex allenatore della Roma, Luciano Spalletti. Perché fu proprio il tecnico toscano, nel corso della stagione 2005/06, a puntare sul portiere brasiliano che dopo aver debuttato tra i pali in Coppa Uefa, giocò la prima da titolare in campionato nella “partita delle partite”: il derby contro la Lazio del 23 ottobre 2005 (terminato 1-1). Così come non è una caso che il suo lento declino, sino a diventare riserva dell’altro portiere brasiliano Julio Sergio, ha avuto inizio con l’avvicendamento sulla panchina giallorossa del tecnico toscano sostituito dal “testaccino” Claudio Ranieri.


Gli anni della consacrazione
– Nonostante un rendimento altalenante per il resto della stagione, Spalletti lo promuoverà titolare fisso nella stagione successiva: mossa azzeccata, in quanto non solo la Roma vincerà Coppa Italia e Supercoppa Italiana (2007), soprattutto perché Doni sfornerà prestazione di altissimo livello che lo porteranno ad essere uno dei migliori portiere del panorama nazionale ed internazionale. Infatti, proprio grazie ad un’annata super, il portiere giallorosso sarà convocato per la prima volta nella nazionale brasiliana, affiancando il numero 1 dell’Inter Julio Cesar. Ma anche la stagione successiva fu esaltante ed emozionante: grazia alle super parate di Doni infatti, la Roma contese sino all’ultima giornata lo scudetto che finì all’ultima Inter di Mancini (2008).
L’infortunio e il lento declino
– La stagione 2008-2009 però, farà registrare una versione di tendenza netta per la carriera del portiere brasiliano. Tormentato da un fastidioso quanto preoccupante infortunio, il n.1 giallorosso giocherà gran parte della stagione nonostante i problemi cronici al ginocchio, che lo costringeranno poi a cedere per ricorrere ad un intervento chirurgico. L’ultima partita della stagione, per lui, sarà il derby Lazio-Roma dell’aprile 2009 (perso tra l’altro con un sonoro 4-2 n.d.r.). Il recupero è molto lento e complicato, tanto che lo si rivedrà in campo solo all’8ª giornata del campionato 2009-2010, nella partita persa 2-1 con il Milan in quel di San Siro. A seguito di questo biennio alquanto altalenante, fra assenze forzate per il riacutizzarsi dell’infortunio al ginocchio mai del tutto debellato o per rispondere alle convocazioni dei verdeoro del ct Dunga, perderà come detto il posto da titolare a favore di Júlio Sérgio.
I numeri di Alexander Doni
– Alexander Doni ha disputato con la maglia della Roma 163 partite, tra campionato (133), Coppa Italia (10), Supercoppa Italiana (3), Champions League (27) ed Europa League (5), subendo in totale 168 reti. In carriera invece ha disputato 191 partite, di cui oltre alle 163 con la maglia della Roma, 59 con la casacca del Corinthians, 6 con quella del Cruzeiro e 22 con quella della Juventude.
Nazionale
– Ha invece esordito in Nazionale il 5 giugno del 2007 nell’amichevole Brasile-Turchia (0-0) che si disputò a Dortmund. In totale sono sinora 10 le presenza con la maglia verdeoro. Dunga lo ha convocato come secondo di Julio Cesar per i Mondiali 2010 che partiranno a giugno in Sudafrica.


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