Da Il Romanista:
L’hanno chiamato gialloroscio, vichingo, guerriero. John Arne Riise è qualcosa di più. È romanista. Nel senso che tifa per la Roma. Ma – oh – per davvero. Domenica notte era al Jet Set con Menez, locale “in” dell’Eur. A chi gli ballava intorno, John ha profetizzato: «Guardate che vinciamo lo scudetto». L’ha detto. E poi per essere sicuro l’ha ridetto. «Guardate che lo vinciamo». Avete presente la battuta di Troisi in Non ci resta che piangere? Il monaco: «Ricordati che devi morire! Ricordati che devi morire!». E Troisi che gli fa: «Sì, sì, mo’ me lo segno». E noi ce lo segniamo, John. Lo scudetto lo vinciamo a Verona, d’accordo. Ci sono 7200 tifosi della Roma che la pensano così. Che un biglietto per il Bentegodi l’hanno già comprato. Ma questo è un altro discorso, e pure un altro articolo. Tra loro – e la meraviglia è questa – c’è lui. John. Che ai suoi amici norvegesi – e all’Olimpico ce n’erano parecchi, tutti riproduzioni fedeli dello stereotipo vichingo: alti e biondi – ha fatto una promessa. Anzi, l’ha scritta: «Ho ricevuto il mio quarto cartellino giallo della stagione e sfortunatamente dovrò saltare l’ultima gara, con il Chievo. Ma andrò a supportare il club nell’ultimo match».