Da Il Romanista:
Per il geometra cileno non è solo una questione di compassi, goniometri e lanci calibrati. No, per l’idealista David Pizarro la partita con l’Inter è una questione di principio, una battaglia morale, una vendetta da consumare sul rettangolo di gioco. Dicono a Trigoria che il giorno dopo la farsa di Lazio- Inter Pizarro si sentisse un animale in gabbia. Aveva voglia di spaccare il mondo. “Noi siamo soli, contro tutto e tutti”, si sarebbe lasciato sfuggire. Voleva l’Inter. La voleva subito. Gli hanno spiegato che doveva aspettare due giorni. I due giorni sono passati. Inter-Roma è la sua partita.
A Parma non stava al meglio. Accusava un risentimento muscolare, Ranieri ha preferito preservarlo.
Il Pek conta troppo nell’economia di questa Roma, meglio non rischiarlo. David è andato in panchina. Poi, vabbè, il geometra ha lavorato lo stesso. Come capotifoso. Quando Ranieri lo ha spedito a riscaldarsi, David ha incitato i seimila tifosi della Roma. Lo ha fatto saltando. Un ultrà, quasi. Di nuovo: Inter-Roma è la sua partita, perché Pizarro è un ex interista per modo di dire. Ok, sulla carta è veramente un ex: ha vestito quella maglia nella stagione 2005/06. Ma la verità è che quella maglia, il Pek, non l’hai mai amata. È come un matrimonio mai consumato. Semmai, David l’ha tollerata. L’ha tollerata anche se al termine di quella stagione vinse la Coppa proprio contro la Roma.
Quando Spalletti, il suo secondo tecnico italiano (all’Udinese del dopo Hodgson, che lo aveva reinventato regista), nell’estate del 2006 lo chiamò a Trigoria, David accettò. Approdato alla Roma, ne ha vinte altre due di Coppe Italia. Stagione 2006/07, quella del memorabile 6-2 della finale d’andata e 2007/08, siluro di Mexes e contropiede di Perrotta. È l’unico, stasera, a potersi vantare del tris.
Oddio, vantarsi. L’unica maglia di cui si vanta Pizarro è la Roma. Sul serio. In un’intervista sul numero di marzo alla rivista “La Roma”, il geometra ha raccontato il suo rapporto con la Capitale: “Sono un “cileno romano” ormai. La mia patria, a cui sono legatissimo, non si discute, ma questa città mi è entrata nel cuore, come la sua gente”. David la vive senza dare nell’occhio. Riservato, mai un gossip, innamoratissimo della moglie Carolina, Pizarro è casalingo ma non pantofolaio: adora lo sport. È stato agli Internazionali d’Italia di tennis e non si è perso Italia-Inghilterra all’ultimo Sei Nazioni, dove è andato con il piccolo Bastian.
Cantavano l’Inno di Mameli. Lo cantava anche David. “Imparalo, imparalo“, ha sussurrato al figlio.
Se l’Italia è una seconda patria, la Roma è la prima. Perché Lazio-Inter ce l’ha insegnato, “noi siamo soli, contro tutto e tutti”. David ci è abituato. Pizarro lotta contro tutto e tutti dall’estate del 2006. Quando non disse di sì solo a Spalletti, ma alla Roma. Questo, per davvero, un matrimonio consumato.