Ecco il consueto articolo settimanale di Francesco Totti sulle colonne de Il Corriere dello Sport:
La semifinale di Champions di mercoledì sera tra Barcellona e Inter per certi versi ha rispecchiato un po’ tutto quello che può avvenire in un incontro di calcio. Al momento del sorteggio l’Inter veniva data, a giudizio di tutti, quasi spacciata. Ma poi in campo nelle due partite di andata e ritorno ha dimostrato di meritare la qualificazione contro il club campione del mondo e d’Europa. Il Barcellona è forse la squadra al mondo più organizzata sotto l’aspetto della fase offensiva, con grandissimi campioni e che ha la sua punta di diamante in Messi. L’Inter dal canto suo esprime il massimo della fisicità che una squadra di calcio può avere, ha dimostrato che nel calcio tutto è possibile. Per più di un’ora l’Inter ha giocato senza uno dei suoi punti di forza, Thiago Motta, ma con la grinta, la forza, l’organizzazione difensiva che le hanno permesso di respingere gli attacchi dei tanti campioni del Barcellona. Tutto questo in un ambiente particolarmente caldo, con il quale la squadra italiana ha dovuto convivere dal momento del suo arrivo in Spagna. Pensate solo se tutto questo fosse accaduto in Italia, quante polemiche ci sarebbero state. E’ importante questa vittoria per il calcio italiano, ma soprattutto perchè stiamo vivendo un momento in cui i tifosi hanno perso in alcuni casi unità d’intenti con i giocatori. Il tifoso dovrebbe pretendere giustamente sempre il massimo dell’impegno, il massimo dell’applicazione per cercare di vincere ogni partita, senza considerare mai il valore dell’avversario. Questa unità d’intenti tra noi e i nostri tifosi non è mai venuta meno. Da parte nostra c’è sempre il massimo impegno per onorare la maglia e dare il massimo sul campo. Sempre, in tutte le occasioni, cercando di portare la nostra squadra sempre più in alto nelle posizioni di classifica che le competono per la storia, le tradizioni e soprattutto per le caratteristiche che la nostra proprietà ci ha sempre trasmesso. Forse da altre parti non è così. Noi entriamo in campo per giocare e per regalare ai nostri tifosi novanta minuti di soddisfazioni. La qualità del nostro gruppo si sintetizza in Mexes. Oltre che un grande calciatore è un amico e un grande professionista, si è dimostrato attaccatissimo a questa città, a questa squadra, di cui è sicuramente tifoso. Il nostro campionato finora è stato probabilmente da sogno. Siamo partiti malissimo e ci siamo ritrovati in testa alla classifica e comunque nel girone di ritorno sempre nelle prime posizioni. Ora non dobbiamo mollare e dobbiamo crederci, pur restando consapevoli di tutte le difficoltà che andiamo a incontrare, ma queste fanno parte del gioco. Certo, la sconfitta con la Samp non ci voleva proprio, soprattutto per come è maturata, dopo un primo tempo spettacolare, con tante occasioni da gol. Ora dobbiamo guardare avanti, senza pensare a quello che accade, il nostro dovere è quello di cercare di vincere e poi vedere quello che succede, anche se la partita chiave credo che sia Atalanta-Bologna, perchè la Lazio, giocando in serata, avrà la possibilità di conoscere il risultato in anticipo e potrà sapere se le sue chance di salvezza saranno minori o maggiori. In questo periodo ho letto tante dichiarazioni da parte di tutti nei miei confronti. Nella mia carriera ho sempre preferito far parlare i fatti e aspettare che questi maturassero. Guarderò tutto con maggiore attenzione nello svolgimento delle prossime partite, nelle direzioni arbitrali, come già ho fatto in precedenza, sia quando ho giocato che quando sono rimasto fuori per infortunio.