Da Il Messaggero:
Pretattica? Di più. Quasi assenza di indicazioni. Totti non Totti, tridente non tridente, gioca Menez, si va verso la conferma di Mexes, oppure torna Juan al fianco di Burdisso. Non si sa. Cioè, Ranieri non lo dice. Si diverte solo, dopo aver risposto in inglese a un giornalista inglese, a prendere in giro chi gli chiedeva la traduzione: «Gli ho appena dato la formazione…». Risata generale, tanto per stemperare il clima. Un clima derby, un clima scudetto. Ma quella parola non si pronuncia, non esce nemmeno dalla bocca di Ranieri che parla di «obiettivo massimo», di «sogno», de «il se succede…». A Trigoria, però, continuano a sperare, nonostante il successo dell’Inter sulla Juventus. Tre punti che hanno portato momentaneamente i nerazzurri in testa alla classifica. Non cambia lo stato d’animo dei romanisti, dunque. «No, non cambia niente», sostiene Ranieri. Ma chissà se ci crede davvero. Deve farlo, però. «Da quando siamo partiti, abbiamo pensato a noi stessi non agli altri. Questa è stata la nostra guida, il nostro lavoro, impegno, sacrificio e sappiamo che dobbiamo pensare a noi, alla nostra strada, con molta serenità e determinazione. Il rettilineo è là e non ci dobbiamo fermare a sorridere e a stringere mani, il nostro popolo lo sa e ci dà energia. Il campionato non finisce oggi». E’ il suo secondo derby. Il primo lo ha vinto, questo vorrebbe tanto rivincerlo. Significherebbe molto.