Da Il Romanista:
Le serrande abbassate delle ricevitorie Lottomatica, nemmeno albeggiava, la Roma che non conosci – e non la conosci perché non è che capiti così frequentemente di trovarsi lassù – si copriva. Perché a stare in cima si prende freddo, per dirla alla Totti. Sì, ma anche perché aspettava là davanti dalle prime ore del mattino. In dieci, cento, mille, cinquemila. I tifosi della Roma avevano ancora addosso i postumi dell’Atalanta, l’adrenalina mai smaltita e l’adrenalina che ritorna. Eh già, derby meno cinque. Derby. Sì, ma quale? Lazio-Roma, sulla carta. Anzi, sul calendario. I fatti e i numeri, dicono altro. Dicono che al botteghino i romanisti hanno quasi invertito l’ordine degli addendi. Domenica notte, e che notte, potrebbe essere Roma-Lazio. E i laziali? Numericamente, andrebbero considerati degli ospiti. Perché è accaduto quello che tutti si aspettavano. Alle 10, i romanisti si sono accaparrati i circa tremila biglietti che restavano di Curva e Distinti Sud. E chi è rimasto deluso, perché la domanda mai come stavolta ha superato l’offerta, ha atteso che a mezzogiorno la Lazio mettesse in vendita (libera) la propria parte di Tevere e Monte Mario. Risultato, i laziali si sono visti scippare migliaia di posti che, in linea teorica, dovevano essere destinati a loro. Salvo il lato Sud riservato agli abbonati della Roma, la Tevere è andata esaurita in poche ore. È stata un’operazione mirata. I romanisti sapevano che i tagliandi erano in vendita nelle ricevitorie abilitate della Lazio, sapevano che se avessero atteso oggi, quando inizierà la prelazione per gli abbonati giallorossi delle due tribune (il lato Sud, appunto), probabilmente sarebbero tornati a casa a mani vuote.