Era il minuto 30 di Inter-Roma, gara disputata lo scorso 8 novembre e valevole per il dodicesimo turno di serie A.
FRATTURA E FRITTURA (DI COLICHE). La Roma si era già portata in vantaggio per una rete a zero grazie all’acuto griffato Mirko Vucinic e i giallorossi stavano dominando un’Inter stranamente sorniona ed evidentemente in difficoltà tattica. Claudio Ranieri soddisfatto di tutto: gestione corale, mentale, fisica. Concentrazione e determinazione della Roma dei tempi migliori. Della sua Roma. E poi, il fattaccio. Daniele De Rossi, dopo un contrasto aereo con Viera (che nelle fila dei nerazzurri non c’è più, accasato al ManCity di Mancini) rimane a terra a lungo. I tentativi di riportarlo in campo durano 3′: al 33′, poi, si capisce perfettamente che per Capitan Futuro la gara finisce lì. Altro che rientro. All’ospedale, direzione Niguarda, per la Tac immediata. Frattura scomposta allo zigomo destro e operazione il giorno successivo al Gemelli di Roma. L’intervento, eseguito dal Prof. Gaetano Paludetti, coadiuvato nella circostanza dal Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxilofacciale Prof. Sandro Pelo, ebbe inizio alle 14 e si concluse due ore e mezza dopo. A ruota, quasi per una beffa del destino, anche una dolorosissima colica renale che ne debilitò il fisico e lo costrinse inevitabilmente ad allungare i tempi di recupero. Quasi un mese di stop per guarire.
SCRITTO NEL DESTINO. Ventinove giorni, per rimpossessarsi del centrocampo giallorosso proprio in occasione del derby vinto contro la Lazio. Era il 6 dicembre. Da allora, De Rossi ne ha saltate solo due: la 20a, contro il Genoa e la 29a, contro l’Udinese. Una Roma che va fortissima e Daniele De Rossi che prova a esserne il motore: in questo suo dannarsi l’anima in mezzo al campo e nel macinare chilometri su chilometri, Capitan Futuro potrebbe anche vivere questo delicatissimo Roma-Inter con la voglia matta di riprendersi dalla sorte quel che gli è stato sottratto qualche mese fa. In fondo, Daniè, è dal 9 gennaio che non segni anche se mercoledì a Bologna due quarti del gol di Riise appartengono a te. Vuoi vedere che lo scarpino del norvegese era lì anche per farti un favore? Sai mai che sta scritto da qualche parte. E se il destino è una ruota che gira, il nome inciso nel paginone del Fato dovrebbe essere quello tuo. Daniele De Rossi. Che segnò ai nerazzurri, nella gara di ritorno, anche nel 2008/09 (finì 3-3, il 16 giallorosso mise in rete la palla del vantaggio romanista).