Ranieri: “Roma città più bello del mondo, a volte lo dimentichiamo”

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 Da Il Corriere della Sera:

È la città più bella del mondo ma noi romani, qualche volta, ce ne dimentichiamo. Camminiamo in piazze meravigliose, davanti a monumenti pieni di storia, come se attraversassimo una fabbrica. Le racconto cosa mi è capitato quando allenavo il Valencia. Partiamo in treno per Madrid e vedo alcuni dirigenti che scuotono la testa. Avevano visto dei palazzi scrostati, mal dipinti. Dicevano: non è possibile che chi viene da fuori abbia questa immagine della nostra città, dobbiamo parlarne con il sindaco. Mi piacerebbe importare dalla Spagna questo senso civico, questo amore per la propria città».
Claudio Ranieri, allenatore della Roma, nato a San Saba, cresciuto a Testaccio, casa acquistata ai Parioli. Quante Roma conosce?
«Una e tante. I miei genitori avevano una macelleria a piazza Testaccio. Ora, al suo posto, c’è una pescheria…».
Comprare casa ai Parioli e andare tutti i giorni a Trigoria, attraversando la città, non è stato un gran affare.
«Quando ho comprato casa non sapevo che un giorno avrei allenato la Roma. Lo speravo soltanto. Mi difendo uscendo molto presto la mattina».
Nanni Moretti ci ha fatto vedere quanto è bella Roma in moto. So che lei ne ha una d’epoca. La usa ancora?
«Ho una Gilera 124 5V. L’ho comprata a 16 anni. Negli ultimi tempi la tenevo in garage, poi mia figlia l’ha fatta riparare e ora è come nuova. Però mi ha proibito di usarla. E fa bene: con le buche che ci sono, le strade di Roma sembrano quelle della Parigi-Dakar».
Cosa ricorda dell’Olimpiade del ’60?
«Abebe Bikila che correva senza scarpe, la medaglia di Berruti. E poi la costruzione dell’Olimpica. Andavo a scuola aMonteverde Nuovo, vedevo crescere questo stradone nel nulla…».Le piacerebbe rivedere l’Olimpiade a Roma? «Certo che sì».
E non teme appalti truccati, scandali, cattedrali nel deserto, soldi pubblici buttati al vento? «In Italia? Ma quando mai!
(sorride) ».
Perché i romani, fuori da Roma, stanno antipatici?
«Forse sembriamo sbruffoni. Però chi ci conosce davvero, poi, ci apprezza».
Cosa le mancava di Roma quando era all’estero?
«L’allegria dei romani. È unica e impagabile».
Faccia il fotografo e scatti l’immagine di Roma che porterebbe sull’isola deserta
. «Una veduta dell’isola Tiberina. La lego alla mia canzone preferita, che è “Vecchio Frac” di Domenico Modugno. Immagino che quando il protagonista fa volare il suo cilindro lo lanci proprio nel Tevere, che se lo porta via».


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