Stefano Okaka sogna di tornare a Roma e di trovare il tricolore sulla maglia giallorossa. Ecco alcuni passaggi dell’intervista concessa al Corriere dello Sport:
Okaka, che bilancio fa dei suoi primi 45 giorni oltre Manica?
«Sono contento e mi trovo bene. L’inserimento procede bene e sono soddisfatto della scelta che ho fatto».
Come va con l’inglese?
(Sorride) «Bene. Lo sto studiando e sto migliorando. Ci vorrà un po’ di tempo, ma lo imparerò bene».
Come si vive a Londra?
«Abito nel quartiere Chelsea, a 5 minuti di distanza da Stamford Bridge, lo stadio della formazione di Ancelotti. Con me vive mio fratello Carlo che ha 28 anni e un passato da giocatore di serie B di pallavolo. Stiamo bene e anche con la cucina la cose vanno alla grande: a volte mangiamo insieme a casa, altre al ristorante “Da Kicca”. Cucina napoletana».
Nostalgia dell’Italia?
«Sì, ma qui mi trovo bene».
Il suo obiettivo è quello di giocare il prossimo anno con la maglia giallorossa con lo scudetto?
«Sarebbe bellissimo. Quella qui al Fulham è una grande esperienza per la mia carriera, ma logicamente spero di tornare nella Roma e di far bene con la mia squadra».
Ha visto Chelsea-Inter?
«E’ stata una bella partita. L’Inter ha meritato di passare il turno giocando alla grande ».
Non c’era il suo amico Balotelli che con Mourinho ha rapporti sempre più tesi. Che ne pensa?
«Mario ha il suo carattere, ma è un talento. In allenamento con la nazionale Under 21 fa cose incredibili e tecnicamente da lui c’è solo da imparare».
Merita la convocazione di Lippi per i Mondiali?
«Non sta a me dirlo, ma di sicuro è un giocatore eccezionale».
Quanto è diverso il calcio inglese da quello italiano?
«Molto. In serie A la tattica è molto più curata, mentre in Premiership hanno grande importanza l’aspetto fisico e l’intensità. Da noi si fa attenzione a coprire gli spazi e si curano al massimo i meccanismi difensivi, qui ci sono tanti uno contro uno e in campo non puoi mollare un attimo».
Chi la sta aiutando di più ad inserirsi?
«Tutti mi danno una mano, ma avere un allenatore come Hodgson che parla italiano è un vantaggio. Lui è una brava persona e ha sempre molti consigli utili per me».
Ha contrattaccambiato dicendogli come si fa a battere la Juventus?
«No, lui sa già quello che deve fare».
Cosa attende la Juventus stasera?
«Un campo molto piccolo e caldo, ma anche una formazione che lotterà su tutti i palloni. Abbiamo la possibilità di passare il turno e ci proveremo».
Se potesse togliere un giocatore a Zaccheroni chi sceglierebbe?
«Impossibile dirne uno soltanto. Ci sono troppi campioni in grado di fare la differenza».
Che partita sarà?
«Difficile per entrambe. Il Fulham darà il massimo, fin dall’inizio. Speriamo di segnare prima possibile».
Quanto le pesa non giocare questo match?
«Molto, ma purtroppo sapevo che non sarebbe stato possibile quindi mi siederò in tribuna a fare il tifo».