L’improvviso forfait di Mirko Vucinic ha determinato un attacco giallorosso che ha in Luca Toni l’unica certezza. Per il resto, Claudio Ranieri è chiamato a sciogliere ogni dubbio rispetto al partner d’attacco da affiancare all’ariete giallorosso. Da La Gazzetta dello Sport:
Il ballottaggio. Non si va alle urne, ma a Livorno, dove la Roma non vince dal 16 ottobre 2004, quando la squadra di Delneri superò 2-0 la squadra toscana, gol di Totti e Montella. Non c’è in ballo il futuro del Paese, ma il destino della Roma in campionato. Il ballottaggio riguarda il partner d’attacco di Toni. Perso Vucinic, restato a Roma per i problemi al ginocchio sinistro, Ranieri deve trovare un sostituto: ballano Cerci (favorito), Baptista e Menez. Non è una scelta da poco: la Roma si gioca moltissimo, al Picchi. Se vincono, i giallorossi vanno a meno 4 dall’Inter e si può tornare a sperare nello scudetto, mentre pareggio o sconfit-ta distruggerebbe-ro la speranza.
PERCHE’ ALESSIO Cerci favorito, pare. Il ragazzo, che con Ranieri ha avuto le sue chance, nei «sondaggi» di ieri era in vantaggio. Alessio ha giocato 16 gare, finora: 6 in campionato, 8 in Europa League— segnando 3 gol— e 2 in Coppa Italia.
«Alessio è un ragazzo di talento. Sta a lui saperlo sfruttare», il messaggio di Ran ier i , qualche tempo fa. «Misento bene, sto vivendo un buon periodo, se Ranieri chiama io sono pronto. Il modulo 4-4-2? Per non è un problema», ha detto Cerci prima di arrivare a Livorno. Dichiarazioni, queste, che si possono interpretare in un solo modo: Cerci ha una grande voglia di giocare. Il rigore a cucchiaio con cui ha chiuso ieri l’allenamento è lo spot del suo momento.
PERCHE’ JULIO Ma non sarà facile per Ranieri mandare in panchina Baptista. Il brasiliano negli ultimi tempi è sembrato in palla. «Più gioco e più miglioro», ha spiegato Julio ieri pomeriggio. Un modo elegante per far capire che uno come lui, grande e grosso, ha bisogno di continuità. Il balletto campo-panchina non lo aiuta e anche l’aspetto morale ha la sua importanza: non è facile spiegare ad un nazionale brasiliano di dover cedere il posto ad un ragazzo di talento, ma inespresso, Cerci o Menez che sia. Ranieri, attento ai particolari, penserà mille volte prima di decidere.
PERCHE’ MENEZ Il francese è il terzo incomodo. Il suo talento non si discute, gli atteggiamenti sì. Ranieri gli ha dato fiducia, Menez non ha sempre sfruttato le occasioni che ha avuto. E se toccasse a lui?