Il volo diretto Roma-Manchester costa a Leonardo l’intera stagione: contro i giallorossi servono punti vitali per difendere secondo posto e non perdere di vista l’Inter (4 lunghezze avanti) mentre la sfida di Champions in casa dello United chiede un miracolo evidente. Leggasi, prestazione dell’anno. Contasse il morale del pre-partita, la Roma avrebbe già stravinto: per l’entusiasmo di una piazza che torna a vestire l’Olimpico della sua presenza (stadio tutto esaurito con due guiorni di anticipo) e per l’effetto assolutamente positivo – diremmo devastante – che hanno prodotto i ritorni inattesi di David Pizarro e Luca Toni. Oltre a Julio Sergio, certo, cui il tifo capitolino ha affidato senza neppure pensarci sopra una titolarità perenne: vuoi per l’incerto Doni del periodo, vuoi per lo straordinario Bertagnoli del momento. Il morale, tuttavia, non dispendia punti in maniera preventiva. Ovvio, aiuta.
MALANNI ROSSONERI. Il Milan approda nella Capitale con più di una defezione: alcune annunciate, altre inattese. Si sapeva da una settimana (complice il giallo rimediato contro l’Atalanta) dell’assenza per squalifica di Rino Gattuso ed era noto – minuto più minuto meno sempre dall’ultima gara di San Siro – il k.o. di Alexandre Pato, stiratosi nel corso della sfida contro gli orobici e a riposo precauzionale per poter garantire il prpoprio contributo contro i Red Devils. Leonardo aveva convidato – più di un pensiero, sicuro come l’oro – nella voglia di rivalsa di Amantino Mancini, a cui stava per consegnare una maglia da titolare. Salvo scoprire, alla vigilia del match, che se l’Inter lo ha ceduto tanto facilmente (forse un modo per riscattare le fallimentari cessioni ai cugini di Andrea Pirlo e Clarence Seedorf?), un motivo c’è: l’ex giallorosso è rimasto vittima dell’ennesimo infortunio venuto fuori dal nulla e dall’essere uno degli 11 iniziali s’è trovato a stare fuori dalla lista dei convocati. Se aggiungiamo anche la defezione di Seedorf, ecco che lo scenario per Leo si fa delicato. Difficile. Critico.
OLTRE I TER PUNTI. “E’ un confronto diretto che va al di là dei tre punti i quali possono creare un avvicinamento o un distacco importante tra le due squadre“: mister carioca dixit in conferenza stampa. Vincesse la Roma, tanto di guadagnato per giallorossi e Inter; vincesse il Milan, Roma fuori dal giro scudetto ma non lontana dal secondo posto. Allora: esperienza e classe, per il club di via Turati, sperando che basti a opporre resistenza al volo d’entusiasmo di una trepidante Roma. Squadra e città.
PORTIERE. Christian Abbiati non si discute più, lo si è fatto solo in due circostanze: quando – anni addietro – non sembrava essere estremo da Milan e nel momento in cui Nelson Dida riusciva a concorrere con Gianluigi Buffon per la palma di miglior portiere d’Europa. Venute meno le due condizioni, solo gli infortuni hanno fermato Abbiati. Che, attualmente, infortunato non lo è affatto. Biglietto da visita, le recenti prestazioni da sufficienza ampiamente superate.
DIFESA. Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini con tanto di ritorno all’Olimpico dell’ex laziale che non troverà l’avversario di numerosi derby capitolini. Francesco Totti non c’è e vederli in un saluto pre-gara avrebbe fatto tornare tutti un passo indietro con la memoria. Magari se lo sarebbero pure detto, l’un l’altro: “Che facciamo con la Nazionale? Si va? Non si va?“. Invece, stando così le cose, a convincere Nesta nell’indossare nuovamente e insieme la casacca Azzurra, il Pupone dovrà riuscirci altrove. Panchina per Zambrotta e Favalli.
CENTROCAMPO. Fuori Gattuso, fuori Seedorf. I ritmi del gioco li detterà il metronomo rossonero, Andrea Pirlo. Adriano Galliani l’ha avvicinato a David Pizarro, per l’importanza che hanno nel dettare i tempi alla squadra. Con ogni probabilità si troveranno a guardarsi in faccia a 30 metri di distanza perchè anche Pizarro sta sgomitando per giocare. Flamini, Ambrosini e Beckham dovrebbero completare il reparto di mediana: esterni i due stranieri, centrale con polmoni d’acciaio il capitano rossonero con la voglia enorme di sfruttare ogni possibilità per far vincere il Milan e convincere Marcello Lippi dell’importanza che avrebbe la sua presenza in SudAfrica.
ATTACCO. Delle defezioni di Pato e Mancini s’è detto. Avanti il prossimo: Marco Borriello e Ronaldinho dovrebbero avere campo libero nel tentativo di ubriacare la retroguardia giallorossa. Tanto, dovesse mettersi male, satanasso Inzaghi e bomber Huntelaar sono a un tiro di schioppo da lì. Di fianco a Leonardo, almeno al fischio di inizio.
ROMA-MILAN PROBABILE FORMAZIONE. Milan (4-3-3): Abbiati, Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Flamini, Pirlo, Ambrosini, Beckham, Borriello, Ronaldinho. A disposizione: Dida, Zambrotta, Favalli, Abate, Jankulovski, Huntelaar, Inzaghi. All. Leonardo.