Mirko Vucinic ha studiato da Claudio Ranieri e il testaccino gli ha trasmesso la cattiveria agonistica necessaria per potersi mettere sulle spalle la squadra. Abituati a un Vucinic calmo e tranquillo, vederlo irato e grintoso nella partita contro il Panathinaikos ha fatto bene a tutto l’ambiente. Perchè, prima l’uno poi l’altro, tutti si è sempre pensato la stessa cosa: che Vucinic avesse bisogno di manifestare una carica differente. Da Il Romanista:
Se c’è (c’era?) una cosa che non ci è mai piaciuta di Mirko Vucinic è (era?) proprio quel carattere un po’ troppo mite e mansueto, non proprio tipico di uno slavo, che forse l’ha limitato in qualche occasione. Col Panathinaikos, però, ci è sembrato di vedere un altro giocatore. Non dal punto di vista tecnico, perché con i piedi è sempre stato un fenomeno, ma nell’atteggiamento. Non che la sua prestazione con i greci sia da riportare negli almanacchi, ma lui ha dato l’impressione di essere diventato leader o, almeno, un punto di riferimento. Si è pure scagliato contro un avversario, Ninis, che, a suo dire, lo aveva provocato, tanto che s’è sfiorata la rissa. E questa è una buona notizia. Non per la rissa, ci mancherebbe, ma perché forse Ranieri ha saputo trasmettere a questo attaccante montenegrino quella cattiveria agonistica, che potrebbe fargli fare il definitivo salto di qualità. A Napoli toccherà di nuovo a lui caricarsi sulle spalle l’attacco giallorosso. Il San Paolo gli porta bene, lo scorso anno lo ha ammutolito con un gol. Domani potrebbe ripetersi, magari dedicando quella rete alla compagna Stefania e al piccolo Vucinic in arrivo. Auguri, Mirko.